
Dopo il crollo del ghiacciaio Birch: sempre più a rischio il terzo polo

Mentre arrivano dalla svizzera le foto e i filmati del crollo del ghiacciaio Birch che nel Vallese ha cancellato il villaggio alpino di Blatten (Lötschen), nella capitale del montuoso Tagikistan è in corso l’International Conference on Glaciers’ Preservation che si concluderà il 1° giugno con l’approvazione della Dushanbe Glaciers Declaration, un documento fondamentale che delinea impegni concreti, iniziative di collaborazione e raccomandazioni strategiche da presentare alla 30esima Conferenza delle parti dell’United Nation framework convention on climate change (COP30 Unfccc) che si terrà a fine anno in Brasile, che vuole sottolineare «L'urgenza di arrestare il ritiro dei ghiacciai e per porre tale questione in cima all'agenda climatica globale».
Nel 20213 il rapporto "Water, Ice, Society, and Ecosystems in the Hindu Kush Himalaya" pubblicato dall’International Centre for Integrated Mountain Development (ICIMOD) prevedeva che la regione potrebbe perdere fino a due terzi dei suoi ghiacciai entro la fine del secolo. In Tagikistan, nell'ultimo secolo è scomparso circa il 30% dei ghiacciai. Negli ultimi 70-80 anni, Ol ghiacciaio Vanj yakh (ex Fedchenko), il più grande ghiacciaio continentale del mondo, si è ritirato di oltre 1 km e si è ridotto di 44 km2. L'equivalente di 6,4 milioni di piscine olimpioniche e 6.000 campi da calcio di ghiaccio.
Il Primo Ministro del Tagikistan, Kokhir Rasulzoda, ha detto che «Questa conferenza rappresenta un passo significativo nell'attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite che dichiara il 2025 Anno Internazionale per la Preservazione dei Ghiacciai. I ghiacciai, che rappresentano il 75% delle risorse mondiali di acqua dolce, stanno scomparendo a causa dei cambiamenti climatici. Un'azione globale urgente e collettiva è essenziale per affrontare questa crisi».
La conferenza di tre giorni riunisce leader governativi, direttori di agenzie internazionali, esperti di ghiacciai, decisori politici e leader del clima provenienti da tutto il mondo. I principali argomenti di discussione includono la conservazione dei ghiacciai, la cooperazione in materia di acqua, il ruolo del monitoraggio della criosfera nella distribuzione delle risorse idriche, l'innalzamento del livello del mare e la collaborazione transfrontaliera. Altre sessioni esploreranno il monitoraggio scientifico, l'impatto socioeconomico dello scioglimento dei ghiacciai e le strategie per catalizzare l'azione attraverso quadri e partnership globali.
La segretaria generale della World Meteorological Organization (WMO), Celeste Saulo, ha ricordato chw «Il rapporto WMO State of the Global Climate 2024 ha rivelato che per il terzo anno consecutivo i ghiacciai si sono ritirati in tutte le 19 regioni. Cinque degli ultimi 6 anni hanno visto il ritiro dei ghiacciai più rapido mai registrato. La morte di un ghiacciaio è più di una semplice perdita di ghiaccio. Dobbiamo rafforzare il monitoraggio e la protezione dei ghiacciai attraverso modelli e osservazioni. Abbiamo bisogno di una maggiore condivisione dei dati e di una maggiore volontà politica. Dobbiamo creare un ponte tra scienza, servizi, previsioni e azioni concrete».
Alla conferenza di Dushambe, la Saulo sottolineerà che «Iil monitoraggio dei ghiacciai, la ricerca e i servizi correlati nelle regioni polari e di alta montagna sono priorità cruciali per la WMO. Osservare, prevedere e comunicare efficacemente i cambiamenti dei ghiacciai è fondamentale per mitigarne l'impatto su persone, economie ed ecosistemi. Lo scioglimento dei ghiacciai aumenta il rischio di eventi catastrofici come frane e inondazioni da laghi glaciali, compromettendo al contempo i sistemi idrologici ed ecologici. L'iniziativa "Early Warnings for All", co-diretta dalla WMO in collaborazione con numerosi partner, mira a migliorare la protezione da questi rischi, promuovendo la resilienza delle comunità in tutto il mondo».
Gli impatti si estendono a cascata dalle comunità montane alle megalopoli. L'Amazzonia brasiliana, alimentata dai ghiacciai andini, è in grave siccità ed eventi estremi come il rapido scioglimento delle nevi, le inondazioni e le frane causate dalle esondazioni dei ghiacciai hanno colpito paesi dalla Germania al Perù al Nepal. Lo scioglimento dei ghiacciai ha già contribuito per circa 18 millimetri all'innalzamento del livello del mare, rappresentando un grave rischio per le zone costiere.
La direttrice Generale dell'UNESCO, Audrey Azoulay, ha sottolineato che «Nel 2022, uno studio dell'UNESCO ha evidenziato che i ghiacciai di un terzo di questi siti patrimonio dell'umanità sono destinati a scomparire entro il 2050, un duro monito della necessità di un'azione climatica coraggiosa e immediata. All'UNESCO, ci impegniamo per la conservazione dei ghiacciai, presenti in oltre 120 siti designati dall'UNESCO, tra cui riserve della biosfera, geoparchi globali e siti patrimonio dell'umanità».
Yingming Yang, vicepresidente della Banca Asiatica di Sviluppo, ha confermato che «Lo scioglimento dei ghiacciai minaccia vite umane su una scala senza precedenti, compresi i mezzi di sussistenza di oltre 2 miliardi di persone nella sola Asia. Come partner di fiducia, la Banca Asiatica di Sviluppo si impegna ad aiutare l'Asia e il Pacifico ad affrontare questa sfida estremamente complessa: con investimenti per l'adattamento e un impegno costante per continuare ad aiutare la nostra regione a sostituire i combustibili fossili con energia pulita, senza compromettere l'accesso all'energia o lo sviluppo economico».
Intervistata da UN News, la giovane attivista climatica tagika Fariza Dzhobirova conclude: «Credo fermamente che i giovani abbiano un ruolo unico da svolgere nel plasmare soluzioni climatiche più giuste, inclusive e lungimiranti. Portiamo idee nuove, il coraggio di mettere in discussione sistemi obsoleti e un forte senso di responsabilità per il futuro. In Paesi come il Tagikistan, dove i ghiacciai sono direttamente collegati ai mezzi di sussistenza delle persone, i giovani si stanno già facendo avanti. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è maggiore fiducia e investimenti nei giovani. Non ci aspettiamo di risolvere tutto da soli, ma speriamo di essere coinvolti nel dialogo, nei processi decisionali e nella progettazione di soluzioni concrete. Proteggere i ghiacciai e le risorse idriche non è solo una sfida tecnica; è una sfida umana. Lavorando insieme – al di là delle generazioni e dei confini – possiamo rendere la nostra regione più forte, più resiliente e più unita di fronte al cambiamento climatico».
