Clima: dall’Europa 31,7 miliardi, e mobilitati altri 11 di finanziamenti privati, per aiutare i Paesi in via di sviluppo
Tra il 2019 e il 2023 l’Ue e i suoi Stati membri hanno aumentato del 75% il loro contributo finanziario internazionale a favore dell’adattamento ai cambiamenti climatici dei paesi in via di sviluppo, mentre i finanziamenti della Bei sono quadruplicati dal 2022, raggiungendo nel 2024 una quota pari al 31 % dei suoi finanziamenti all’esterno dell’Ue per la sostenibilità climatica e ambientale. Sono alcune delle cifre e percentuali contenute nelle conclusioni del Consiglio sui finanziamenti per il clima, approvate dal Consiglio Ecofin nella sessione del 10 ottobre. Non solo. Ora il Consiglio dell’Unione europea ha pubblicato ulteriori dati in vista della Cop30 che si terrà dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile. Dati che si basano sulle norme di rendicontazione dell’Ue in materia di finanziamenti per il clima stabilite nel regolamento sulla governance e da cui emerge l’impegno, anche in termini finanziari, dell’Europa su questo fronte.
Lo scorso anno, si legge nei documenti diffusi da Bruxelles, l’Ue e i suoi 27 Stati membri hanno contribuito con 31,7 miliardi di euro di finanziamenti per il clima provenienti da fonti pubbliche e hanno mobilitato un importo aggiuntivo di 11,0 miliardi di euro di finanziamenti privati per aiutare i paesi in via di sviluppo a ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra e ad adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo i dati raccolti dalla Commissione europea, metà dei finanziamenti pubblici destinati ai paesi in via di sviluppo per la lotta ai cambiamenti climatici è stata destinata all’adattamento o ad azioni trasversali (che comprendono sia iniziative di mitigazione che di adattamento ai cambiamenti climatici). I finanziamenti sotto forma di sovvenzioni rappresentano una quota significativa (quasi il 50 %) del contributo pubblico dell’Ue e degli Stati membri.
Come spiegano da Bruxelles, l’Ue cerca attivamente di ampliare la gamma e l’impatto delle fonti e degli strumenti finanziari e di mobilitare maggiori finanziamenti privati, quali strumenti principali a sostegno dell’azione internazionale per il clima, «rispondendo al contempo all’approccio lungimirante sancito nella decisione sul nuovo obiettivo collettivo quantificato, adottata nel 2024 dalle parti dell’accordo di Parigi. In questo modo, l’Ue continuerà a sostenere i paesi in via di sviluppo nell’attuazione dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici del 2015».
I dati del 2024 confermano l’impegno comunitario a rispettare i propri impegni internazionali in materia di finanziamento per il clima, in particolare per quanto riguarda l’obiettivo collettivo dei paesi sviluppati di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno. Un obiettivo che rimane applicabile fino al 2025 compreso.
I 31,7 miliardi di euro di finanziamenti per il clima provenienti dai bilanci pubblici, spiegano sempre da Bruxelles, comprendono 4,6 miliardi di euro dal bilancio dell’Ue, compreso il Fondo europeo di sviluppo, e 2,4 miliardi di euro dalla Banca europea per gli investimenti. Il dato pubblico complessivo è calcolato sulla base degli impegni per i finanziamenti bilaterali e degli esborsi dei finanziamenti multilaterali segnalati per l'anno civile 2024.
La cifra di 11 miliardi di euro riguarda il sostegno finanziario privato mobilitato attraverso interventi pubblici (ad esempio garanzie, prestiti sindacati, investimenti diretti in società, linee di credito). Non include gli importi dei finanziamenti pubblici utilizzati per la mobilitazione di tale sostegno finanziario privato.