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Allerta meteo, Natale in codice rosso per le province di Bologna, Ferrara e Ravenna

L’attenzione è rivolta ai superamenti della soglia 3 sugli affluenti in destra del fiume Reno con alimentazione collinare. Al momento, osservato speciale è il fiume Idice
 |  Crisi climatica e adattamento

A oltre due anni dalla devastante alluvione del 16 maggio 2023 che colpì l’Emilia-Romagna, che provocò danni per 8,9 miliardi di euro, solo il 3,5% dei cittadini e delle imprese colpite hanno ricevuto un rimborso dallo Stato, mentre la crisi climatica in corso – alimentata in primo luogo dall’impiego di combustibili fossili, come gas e petrolio – sta rendendo sempre più intensi e probabili nuovi eventi meteo estremi.

Un incubo che pesa sull’Emilia-Romagna anche per Natale, dato che la Protezione civile ha diramato una nuova allerta meteo che arriva al codice rosso per il rischio idraulico, ovvero quello che riguarda i corsi d’acqua principali.  

«Per la giornata di domani, giovedì 25 dicembre, è prevista un’allerta rossa per criticità idraulica in pianura nelle province di Bologna, Ferrara e Ravenna – sintetizza il presidente della Regione, Michele de Pascale – In particolare, l’attenzione è rivolta ai superamenti della soglia 3 sugli affluenti in destra del fiume Reno con alimentazione collinare. Al momento, osservato speciale è il fiume Idice, oltre soglia 3 (rossa). L’allerta sarà invece arancione per criticità idraulica e idrogeologica nella collina emiliana centrale, in quella bolognese, nella montagna bolognese e in tutta la Romagna fino alla Costa ferrarese».

È chiaro che lo Stato non sta rispondendo con l’impegno in prevenzione e adattamento che le circostanze richiederebbero. Per fare davvero i conti con l’acqua a livello nazionale – in base alle stime elaborate dalla Fondazione Earth and water agenda (Ewa) – servirebbero 10 mld di euro aggiuntivi l’anno, a fronte dei 7 che il sistema-Paese finora riesce a stanziare. Volendo limitare il conto ai soli investimenti incentrati sulla lotta al dissesto idrogeologico, si scende comunque a 38,5 miliardi di euro complessivi in un decennio (in linea con gli investimenti stimati già nel 2019 per realizzare gli 11mila cantieri messi in fila dalla struttura di missione "Italiasicura", che ha lavorato coi Governi Renzi e Gentiloni).

Riportiamo di seguito il dettaglio della allerta meteo diramata dalla Protezione civile dell’Emilia-Romagna e valida dalle 00:00 del 25 dicembre 2025 fino alle 00:00 del 26 dicembre 2025. Qui invece i consigli della Protezione civile per proteggersi. 

Allerta ROSSA per piene dei fiumi nelle province di BO, FE, RA.
Allerta ARANCIONE per piene dei fiumi nelle province di BO, RA, FC, RN; per frane e piene dei corsi minori nelle province di PR, RE, MO, BO, RA, FC, RN; per stato del mare nelle province di FE, RA, FC, RN.
Allerta GIALLA per piene dei fiumi nelle province di PR, RE, MO, FE; per frane e piene dei corsi minori nelle province di PR, RE, MO; per vento nelle province di FE, RA, FC, RN; per neve nelle province di PC, PR, RE, MO, BO; per mareggiate nelle province di FE, RA, FC, RN.

Per giovedì 25 dicembre sono previste precipitazioni diffuse e persistenti, soprattutto sul settore centrale della regione, che potranno generare diffusi fenomeni franosi, ruscellamento lungo i versanti e innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua con superamenti della soglia 2. Il codice colore rosso della zona D1 è relativo ai superamenti della soglia 3 sugli affluenti in destra Reno con alimentazione collinare. Sui settori appenninici e collinari emiliani i fenomeni saranno nevosi a partire da quote attorno ai 300/400 metri, con accumuli di 5-15 cm sulle zone collinari e di ulteriori 20-30 cm sulle zone montuose. Lungo la fascia costiera sono inoltre previsti venti di burrasca moderata (62-74 km/h) da nord-est, con rinforzi o raffiche di intensità superiore, con mare agitato, localizzati fenomeni di erosione dei litorali, delle dune e degli argini invernali, nonché ingressioni marine che possono interessare gli stabilimenti balneari. Saranno possibili inoltre esondazioni di fiumi e canali alla foce, per le difficoltà di deflusso delle piene in mare.

Redazione Greenreport

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