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Dal Politecnico di Milano un frigorifero per l’Africa: fotovoltaico, auto-costruibile e in bamboo

Gli ideatori sono appena rientrati dal Cameroon dopo aver assemblato un sistema da 1000 litri di capacità
 |  Green economy

Poter conservare in modo efficace i beni alimentari deperibili non è un problema da poco per i popoli rurali, ed una proposta economicamente competitivo rispetto ai prodotti già sviluppati per lo stesso scopo arriva dal Politecnico di Milano: un frigorifero alimentato da energia solare fotovoltaica fatto di bamboo, ottimo isolante termico e resistente alle intemperie.

Un’applicazione pratica del progetto Spark (Solar photovoltaic adaptable refrigeration kit), finanziato dal programma “Polisocial Award”, esiste già. Nel villaggio di Bangang, in Cameroon, ne è stata infatti appena inaugurata di una versione “comunitaria” con capacità di 1000 litri – un approccio che permette di abbattere i costi per l’utente finale, che può anche non acquistare l’oggetto tecnologico ma semplicemente pagarne l’utilizzo.

Spark è nato da un’idea dei docenti del Politecnico di Milano Luigi Piegari, Maddalena Buffoli, Claudio Del Pero, Maria Pilar Vettori ed è supportata dalla Ong Acrest (African centre for renewable energies and sustainable technologies) con sede in Cameroon. Alla realizzazione del progetto hanno partecipato anche l’assegnista di ricerca Chiara Tognolo e i tirocinanti Marta Fattore, Paolo Monzani ed Emanuele Minicuci.

«Spark in realtà è un kit modulare che consente l’autocostruzione da parte delle popolazioni della fascia tropicale dell’Africa di frigoriferi ad uso alimentare utilizzando risorse locali – spiega Del Pero, docente del Politecnico di Milano responsabile del progetto – La notevole riduzione dei costi dei componenti fotovoltaici registrata negli ultimi anni e la presenza di soluzioni tecniche innovative, consentono di poter realizzare sistemi ad alte prestazioni, elevata affidabilità e costi contenuti, utilizzando in parte materiali disponibili in loco».

Il refrigeratore infatti non si propone come oggetto preassemblato, ma è realizzato combinando componenti tecnologici innovativi, (compressore in corrente continua, modulo fotovoltaico, scambiatori di calore e uno storage termico) con materiali disponibili localmente. Questo permette di mantenere i costi di costruzione e spedizione molto bassi (viene spedito un kit di assemblaggio e non un unico elemento voluminoso). Poiché nel kit sono incluse anche le linee guida per realizzare e manutenere il sistema, è anche possibile aumentare le conoscenze tecniche del personale locale coinvolto nelle fasi di assemblaggio e gestione. Le linee guida sono open-source permettendo, una volta acquistati gli elementi chiave ed acquisito il know-how necessario, di assemblare l’oggetto ovunque.

Redazione Greenreport

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