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Pomarance è il comune più geotermico d’Italia

 |  Green economy

Pomarance è il Comune con la più alta produzione di energia geotermica al mondo. Sin dall’antichità l’area geotermica tradizionale toscana, il cui centro è Larderello, nel Comune di Pomarance, era nota come la Valle del diavolo. Oggi i caratteristici soffioni e le fumarole che filtrano dal terreno costituiscono un’attrattiva turistica, ma un tempo la loro presenza era tanto invasiva da rendere inospitale il territorio, dove si apriva un paesaggio lunare. Misti a gas contenenti ammoniaca e acido borico, getti di vapore capaci di raggiungere 160 °C impedivano una crescita rigogliosa alla vegetazione e incutevano timore negli uomini, tanto che Dante Alighieri si ispirò a questa Valle del diavolo nella descrizione del suo Inferno. L’antico borgo di Montecerboli, che deve il suo nome al mitologico cane a tre teste che secondo la mitologia greca sorvegliava l’ingresso all’Ade, è ancora testimone di quel tempo, scomparso all’alba della geotermia industriale.

La presenza delle centrali ha concentrato nel tempo e soprattutto nello spazio le emissioni naturali coltivando l’energia dei serbatoi geotermici, liberando la valle dal dominio dei fumi luciferini e creando lavoro in grado di richiamare abitanti: oggi sono 740 gli addetti Enel alla geotermia in Toscana, più un altro migliaio nell’indotto, ma le caratteristiche intrinseche alla coltivazione geotermica alimentano anche altri importanti settori, da quello agroalimentare a quello turistico.

Il primo esempio ne è Pomarance: il Comune con la più alta produzione di energia geotermica al mondo, da cui arriva il 40% di tutta quella toscana. «Il know-how che ruota attorno a questa tecnologia – ci spiega con orgoglio il sindaco Loris Martignoni – viene ancora esportato ovunque nel globo, è fonte di lavoro e possibilità di vivere questo territorio, prima difficilmente abitabile».

credit photo Greenaccord

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Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.