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Greenpeace Eu: «C’è il rischio che i piani dell’Ue favoriscano costruttori immobiliari senza scrupoli invece delle famiglie»

Case a prezzi accessibili e di qualità per i cittadini europei: Bruxelles vara il piano per aumentare l’offerta di alloggi

Oltre 43 miliardi di euro mobilizzati dall’Ue nel settore dell’edilizia abitativa nel periodo 2021-2027, e ora Bruxelles si è impegnata per 10 miliardi di euro da mobilizzare col bilancio 2026 e 2027. Un ulteriore obiettivo è quello arrivare a 375 miliardi di euro mobilizzati dalle istituzioni finanziarie partner entro il 2029
 |  Green economy

Nei Paesi dell’Unione europea i prezzi delle case sono aumentati dal 2013 di oltre il 60%, superando la crescita dei redditi, che negli ultimi 20 anni sono aumentati mediamente del 22%  (tranne che in Italia, dove nello stesso periodo di tempo sono diminuiti del 4,4%) e lasciando in difficoltà molte famiglie. E se qualcuno potesse pensare che converrebbe allora non acquistare ma optare per la soluzione affitto, sbaglierebbe: anche gli affitti medi sono aumentati, in questo caso di circa il 20%, con i nuovi contratti di locazione che sono cresciuti di costo ancora di più nei mercati urbani. Il peggio è passato e ora entriamo nella fase calante della parabola? A leggere le analisi provenienti da Bruxelles non si direbbe: si prevede che la domanda di alloggi crescerà di oltre due milioni di unità all’anno, principalmente nelle aree urbane, ma dal 2021 le licenze edilizie sono diminuite di oltre il 20%. Gli affitti a breve termine sono aumentati di quasi il 93% tra il 2018 e il 2024. E tutto ciò non fa che far aumentare la domanda a fronte dell’offerta e a far lievitare i prezzi.

Ora, con il primo “Piano europeo per l’edilizia abitativa accessibile” (European affordable housing plan), i vertici comunitari cercano di trovare una soluzione a questo problema. La Commissione europea lo ha presentato oggi, con l’obiettivo di far fronte a una delle esigenze più urgenti dei cittadini europei e garantire l’accesso ad alloggi accessibili, sostenibili e di buona qualità. Il perché di questa operazione è evidente: la crisi degli alloggi ostacola sia la competitività dell’economia comunitaria sia la coesione sociale nei confini del Vecchio continente. E non offrire soluzioni in tempi rapidi non farebbe che portare acqua ai mulini ai movimenti populisti e di estrema destra  presenti in Europa. La Commissione Ue dunque ha deciso di adottare una serie di misure che consentiranno di sostenere gli Stati membri, le regioni e le città intervenendo laddove si può apportare un valore aggiunto a livello comunitario.

I primi commenti a caldo di un’associazione come Greenpeace non sono di mero plauso. Dice il portavoce di Greenpeace Eu John Hyland: «È evidente che in Europa esiste una crisi abitativa e che le soluzioni sono attese da tempo, ma c'è il serio rischio che i piani dell'Ue favoriscano costruttori immobiliari senza scrupoli invece delle famiglie che hanno bisogno di una casa. Le case devono essere accessibili in termini di riscaldamento e raffreddamento, di raggiungibilità, nonché di acquisto o affitto: a tal fine sono fondamentali standard di rendimento energetico e una buona pianificazione. L'aumento dell'offerta di case sul mercato non deve andare a discapito della sicurezza e dell'efficienza energetica, né rovinare gli ecosistemi da cui dipendiamo».

Il piano messo sul tavolo oggi dalla Commissione europea si concentra sull’aumento dell’offerta di alloggi, sulla promozione di investimenti e riforme, sulla questione degli affitti a breve termine nelle zone con carenza di alloggi e sul sostegno alle persone più colpite. Tra le misure ce ne sono diverse volte a rendere il settore dell'edilizia e della ristrutturazione più produttivo e innovativo, altre che affrontano lo squilibrio tra domanda e offerta di alloggi attraverso la strategia europea per l'edilizia abitativa. Il pacchetto comprende anche una comunicazione e una raccomandazione del Consiglio sul nuovo Bauhaus europeo (Neb): in quanto fattore abilitante per la transizione verso un'economia pulita, l'innovazione e la bioeconomia, spiegano da Bruxelles, il Neb sostiene progetti sostenibili, accessibili e di alta qualità, principalmente nell'ambiente costruito.

La Commissione Ue stima che l’Europa dovrà costruire più di due milioni di abitazioni all’anno per soddisfare la domanda attuale, ovvero circa 650.000 abitazioni in più al’anno rispetto agli 1,6 milioni costruiti oggi. La realizzazione di queste abitazioni supplementari richiederebbe un investimento di circa 153 miliardi di euro all’anno. In concreto, il piano dunque punta ad aumentare l'offerta di alloggi attraverso nuove costruzioni e ristrutturazioni, a sostenere l'innovazione nel settore delle costruzioni, ad attrarre e riqualificare i lavoratori, ad affrontare il problema degli affitti a breve termine nelle zone con carenza di alloggi, a ridurre i costi e gli oneri amministrativi, a sostenere l'efficienza energetica e ridurre le bollette, a mobilitare gli investimenti pubblici e privati, a proteggere le persone più colpite, compresi i giovani e i gruppi svantaggiati.

Stando a quanto riferito da Bruxelles, le norme Ue riviste in materia di aiuti di Stato renderanno più facile per i Paesi membri sostenere finanziariamente l'edilizia abitativa a prezzi accessibili. La Commissione fa sapere che collaborerà con le autorità nazionali, regionali e locali per semplificare le norme e le procedure che limitano l'offerta di alloggi, con particolare attenzione alla pianificazione e al rilascio delle autorizzazioni. Una nuova iniziativa legislativa sugli affitti a breve termine sosterrà le zone in cui vi è carenza di alloggi.

La Commissione Ue ha finora mobilitato investimenti significativi – 43 miliardi di euro – nel settore dell'edilizia abitativa e fa sapere che continuerà a farlo nell'ambito del prossimo bilancio a lungo termine dell'Ue. Sta inoltre sviluppando una nuova piattaforma paneuropea per gli investimenti in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, le banche di promozione nazionali e regionali e altre istituzioni finanziarie internazionali.

Il “Piano europeo per l'edilizia abitativa accessibile” è il primo passo, nell’ottica di Bruxelles, per aiutare gli Stati membri a realizzare alloggi più accessibili, sostenibili e di qualità in tutta Europa. La Commissione Ue si concentrerà ora sull'attuazione. L’esecutivo comunitario presenterà una relazione sui progressi compiuti prima della fine di questo mandato. È fondamentale anche mantenere lo slancio politico per risolvere questa crisi e a tal fine la Commissione Ue ha annunciato il primo vertice europeo sull'edilizia abitativa, che si terrà nel 2026.    

Dal punto di vista finanziario, l’impegno è a mobilitare a breve ingenti investimenti. In aggiunta agli oltre 43 miliardi di euro mobilizzati dall’Ue nel settore dell’edilizia abitativa nell’ambito del periodo di bilancio 2021-2027, ora Bruxelles si è impegnata per 10 miliardi di euro da mobilizzare in aggiunta dal bilancio dell’Ue nel 2026 e nel 2027. Un ulteriore obiettivo, fanno sapere i vertici comunitari, è quello arrivare a 375 miliardi di euro mobilizzati dalle istituzioni finanziarie partner entro il 2029.

Redazione Greenreport

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