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I cantieri della transizione ecologica di Legambiente hanno fatto oggi tappa alla Verallia di Pescia

Dalla raccolta differenziata a nuovi prodotti, la Toscana culla del vetro circolare

Zampetti: «Ora più che mai è importante non lasciare soli gli impianti, prevedendo a livello nazionale maggiori incentivi e aiuti per supportare la filiera impiantistica»
 |  Green economy

Nel 2024 l'Italia ha raggiunto un tasso di riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro dell'80,3%, e in questo quadro la Toscana rappresenta un esempio virtuoso: nel 2024 è arrivata al 96,5% di riciclo, grazie a un’economia circolare a km zero che unisce Coreve, Revet, Vetro Revet e altre industrie di settore che portano a nuova vita i rottami. È il caso del gruppo Verallia a Pescia – leader europeo e terzo produttore mondiale di imballaggi in vetro per bevande e prodotti alimentari –, scelto oggi da Legambiente tra i migliori cantieri nazionali della transizione ecologica per l’impegno e la capacità di innovarsi, in quasi 50anni di attività.

Parliamo di una media pari al 62,6% di materiale esterno riciclato (media Verallia Italia, 2024, tutti i colori, e relativo a tutti suoi impianti). Nell’impianto di Pescia in particolare il vetro frantumato, proveniente da scarti di fabbricazione e dalla raccolta differenziata del vetro, viene e miscelato con altre materie prime complementari: 72% sabbia, 13% carbonato di sodio, 11% carbonato di calcio e 4% di componenti vari per la colorazione del vetro.

«La transizione ecologica – commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – passa anche attraverso la decarbonizzazione della filiera industriale del vetro. Se da una parte è vero che il vetro è uno dei materiali riciclabili all’infinito, dall’altro parte occorre ricordare che oggi una delle grandi sfide degli impianti che trattano questa materia prima seconda è quella di essere meno energivori e più sostenibili. Ciò è possibile investendo e utilizzando i rottami di vetro, ma al tempo stesso puntando su innovazione e tecnologia di ultima generazione come dimostra lo stabilimento di Pescia che abbiamo visitato oggi, così come gli altri stabilimenti in cui abbiamo fatto tappa in questi anni con la nostra campagna. Ora più che mai è importante non lasciare soli gli impianti, prevedendo a livello nazionale maggiori incentivi e aiuti per supportare la filiera impiantistica, velocizzando così sempre di più la transizione ecologica in questo settore visto che per altro l’Italia è leader nel riciclo nel vetro avendo già brillantemente superato l’obiettivo del 70% fissato al 2030».

Con il nuovo forno, che si avvale della tecnologia HeatOx™, una soluzione innovativa di Air Liquide, l’impianto di Pescia è inoltre passato da un processo di combustione tradizionale a un'ossicombustione ottimizzata riuscendo a ridurre fino al 12% di combustibile fossile e circa 7,8 kton CO2/anno l’emissione di CO2. La miscela di gas con comburente ossigeno anziché aria permette anche l’eliminazione di altri inquinanti emissivi come, ad esempio, NOX (ossidi di azoto). Inoltre, grazie all’installazione di recuperatori di calore, gli ambienti industriali dell’impianto vengono riscaldati senza far uso di caldaie e sistemi tradizionali a metano.

«La realizzazione del nuovo forno di Pescia rappresenta un passo strategico per la nostra azienda e per il territorio. Abbiamo investito in tecnologia e responsabilità, creando valore condiviso: riducendo l’impatto ambientale e generando opportunità di lavoro a persone ed imprese locali. È un progetto che testimonia il nostro impegno verso innovazione e sviluppo sostenibile», conclude l’ad di Verallia Italia e presidente di Assovetro, Marco Ravasi.

Redazione Greenreport

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