
Pompe di calore ad alta temperatura contro l'inquinamento atmosferico

Nonostante la situazione sia in miglioramento rispetto al passato, secondo le più recenti stime fornite dall’Agenzia europea dell’ambiente l’inquinamento atmosferico in Italia provoca ancora oltre 84mila morti premature l’anno; le cause vanno ricercate in un ampio spettro di fattori emissivi, dominato però da due problemi principali, ovvero il traffico veicolare e l’inadeguata climatizzazione degli edifici.
Nel caso della pur virtuosa Toscana, ad esempio, il 70% del PM10 primario viene dal riscaldamento domestico, a testimonianza di quanto sia importante promuovere metodi di riscaldamento degli edifici più puliti. Secondo una ricerca dell’Energy group del Politecnico di Milano, promossa da Teon – che ha sviluppato una soluzione tecnologica innovativa al riguardo – e presentata recentemente, l’adozione da parte di edifici di una una pompa di calore ad alta temperatura può ad esempio portare una riduzione di circa il 45% delle emissioni di PM10, di circa il 60% di quelle di NOx (ossidi di azoto prodotti durante la combustione) e addirittura di circa il 70% delle emissioni di CO2.
La ricerca parte fornendo un quadro dettagliato sull’età degli edifici italiani: il 77% di essi (circa 12 milioni) è stato costruito più di 38 anni fa, in larga parte prima dell’introduzione di vincoli progettuali e costruttivi per il contenimento del consumo energetico (legge 373/1976). Quasi uno su quattro versa in condizioni mediocri o pessime. Nel nord Italia, dove la richiesta di riscaldamento è maggiore, solo il 7,4% degli edifici appartiene alle classi energetiche B, A o A+, mentre più di un edificio su due rientra delle classi più basse G o F. Circa il 94% degli impianti termici è alimentato da combustibili fossili, ricorrendo cioè a un processo di combustione emissivo che sino a oggi è sembrato l’unico in grado di raggiungere alte temperature.
In base ai dati, l’adozione da parte di edifici di una pompa di calore ad alta temperatura è in grado di portare vantaggi notevoli ambientali e monetari – bollette meno salate – nelle diverse tipologie di edificio (appartamento, villetta, ufficio e condominio). Se si prende poi, per esempio, un condominio che utilizza gasolio come combustibile per riscaldamento, l’adozione di una pompa di calore ad alta temperatura permetterebbe di ridurre del 98% le emissioni di PM10 e di oltre il 75% quelle di CO2 e NOx.
Sul fronte risparmio, con l’applicazione di un modello di riscaldamento libero da combustibili fossili in un’abitazione su quattro nelle aree più fredde in Italia, i consumatori risparmierebbero 3.8 miliardi di Euro/anno in bolletta. A ciò si aggiunge il beneficio del nostro sistema-Paese, ovvero una riduzione dell’importazione di ca. 5 miliardi di metri cubi / anno di gas naturale e un abbattimento dell’inquinamento pari a quello prodotto – in termini di CO2 – da quasi 6 milioni di auto.
