Il rapporto tra il Prosciutto di San Daniele DOP e l’ambiente
Il Made In Italy rappresenta quanto di meglio il nostro Paese abbia da offrire. Le prelibatezze italiane vengono infatti riconosciute ovunque e ne simboleggiano il patrimonio alimentare e culturale. Il Prosciutto di San Daniele rientra in questa cerchia, identificandosi in maniera stretta col territorio nel quale viene prodotto.
Una storia che inizia da lontano
Seguendo i principi di uno sviluppo sostenibile, i produttori del San Daniele Dop, da oltre 50 anni, si adoperano per svolgere assieme una serie di attività volte alla tutela e promozione del prodotto, in un quadro complessivo in cui diventa sempre più importante tutelare il consumatore e l’ambiente.
Il Modello di Eccellenza e Sostenibilità
L’impegno del Consorzio del Prosciutto di San Daniele per la natura e per la salute delle persone è rappresentato dal Modello di Eccellenza e Sostenibilità. Questo - diretta emanazione dei principi che guidano il Consorzio - ancora il ruolo delle tradizioni e della comunità agli elementi naturali e dell’ambiente, in connessione costante con una società che evolve la sua sensibilità. Il benessere animale, il tema della nutrizione e della sicurezza alimentare, la tracciabilità della filiera e l’impatto ambientale sono i perni attorno ai quali il Consorzio agisce.
Benessere animale, nutrizione, sicurezza alimentare e tracciabilità della filiera
Approfondiamo dunque i diversi ambiti nei quali il Consorzio si impegna.
- Benessere animale
- Nutrizione e sicurezza alimentare
- Tracciabilità della filiera
Impatto ambientale e economia circolare: acque reflue e sale esausto
Al fine di stimare gli impatti sull’ambiente di tutti i processi che coinvolgono la produzione del prosciutto e adattare i siti produttivi alle esigenze di sostenibilità, sono state incoraggiate e favorite soluzioni sinergiche tra i membri del Consorzio, grazie alla gestione comune di servizi ambientali.
Un rilevante intervento a tutela dell’ambiente ha come protagonista un depuratore, che si occupa del filtraggio delle impurità presenti nell’acqua usata durante i processi di produzione. Il risultato è significativo: nel 2019, 288.402 metri cubi di acque reflue utilizzati nei processi di lavorazione sono stati depurati e immessi nella fognatura pubblica. Il sistema di pre-trattamento ha fatto sì che le acque depurate presentassero caratteristiche sensibilmente migliori. Infatti, grazie alle tecnologie adottate, il Consorzio può monitorare la proprietà dei prelievi, degli scarichi e di esaminare gli impatti sull’ambiente.
Inoltre, in un’ottica di economica circolare, il Consorzio coordina anche il recupero di quel sale solido che è residuale rispetto al processo di lavorazione: basti pensare che nel 2019 sono state recuperate 3673 tonnellate di sale solido esausto. Il recupero del sale solido è una attività che viene svolta dal 2009, con l’obiettivo di ridurre e riciclare gli scarti derivati dalla lavorazione.
Tutti questi elementi – dalla tutela della salute degli individui e della natura al ruolo dell’economia circolare, dall’informazione ai consumatori, passando per il benessere animale - combinati tra loro, costituiscono il modello di sostenibilità del Consorzio.