Skip to main content

Le rinnovabili hanno coperto il 37% della domanda di elettricità italiana nell’ultimo mese

Ma se le nuove installazioni continueranno a questo ritmo l’Italia centrerà gli obiettivi Ue al 2030 con oltre mezzo secolo di ritardo
 |  Green economy

Nei primi 10 mesi dell’anno le rinnovabili hanno coperto il 39% della domanda di energia elettrica. Guardando invece al solo mese di ottobre la percentuale è leggermente inferiore (37%), ma nel complesso sono dati migliori di quelli dello scorso anno (35% nel 2019) e si confermano rispetto all’ultima rilevazione. A fare il punto della situazione è Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta e altissima tensione,che utilizza l’indice Imcei il quale “evidenzia ancora segnali di graduale recupero dei maggiori clienti industriali, in particolare i settori siderurgico e materiali da costruzione”.

Rispetto allo stesso mese dell’anno scorso ad ottobre a crescere tra le fonti energetiche sono l’eolico, l’idrico e il fotovoltaico, mentre cala leggermente la produzione geotermica (-1%) e molto quella termoelettrica (16,9%). Nel dettaglio: la produzione da eolico segna +56,6%, l’idrico +48,9% e il fotovoltaico +9,8%.

A ottobre – dettaglia Terna – i consumi elettrici italiani sono risultati in crescita rispetto al mese precedente, nonostante la profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi relativa all’emergenza sanitaria da Covid-19. Il valore di richiesta di energia elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in miglioramento congiunturale (+0,4%) rispetto a settembre 2020. Il valore di ottobre 2020 è sostanzialmente allineato (-0,8%) ai 26,4 miliardi di kWh dell’ottobre del 2019 e, corretta dagli effetti calendario e temperatura, la variazione diventa -0,6%.

L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa 530 clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – pur facendo registrare una flessione (-0,7%) rispetto a ottobre dello scorso anno, appare ancora in graduale ripresa rispetto ai mesi precedenti. In particolar modo, il recupero è stato guidato dai comparti del siderurgico (+0,9) e dei materiali da costruzione (+5,9%), mentre sul dato complessivo hanno influito negativamente i valori dei settori dei mezzi di trasporto (-6,6%) e della chimica (-5,8%).

Siamo però nel bel mezzo di nuovi piccoli e grandi lockdown, e quindi anche i prossimi dati sulla produzione in novembre e in dicembre saranno ancora molto legati all’emergenza. Il dato sule rinnovabili è comunque e certamente buono, ma per raggiungere gli obiettivi al 2030 siamo ancora lontanissimi e solo uno svolta “burocratica” e un’accelerata sulla realizzazione degli impianti (leggi investimenti) potranno cambiare questa deriva che ci porterebbe a centrare i suddetti obiettivi con oltre mezzo secolo di ritardo.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.