Skip to main content

L'Italia entra nel mondo della finanza sostenibile con un Btp green da record

Venduti 8,5 miliardi di euro di buoni del tesoro, ma la domanda era dieci volte più alta. Garantiranno un tasso annuo dell’1,5% e serviranno a sostenere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile
 |  Green economy

La prima tranche del Btp green, il nuovo buono del tesoro al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato a positivo impatto ambientale, ha registrato un’accoglienza da record sul mercato: l’importo emesso ieri dal ministero dell’Economia (Mef) è stato pari a 8,5 miliardi di euro, ma le richieste sono arrivate a sfiorare una cifra dieci volte superiore fermandosi a 80 miliardi di euro.

Il primo titolo di Stato green italiano è stato dunque fiutato come un affare non solo per l’ambiente ma anche per l’economia. Previsto dalla legge di Bilancio 2020 (legge 27 dicembre 2019, n. 160), il Btp green ha scadenza 30 aprile 2045 e tasso annuo dello 1,50%, pagato in due cedole semestrali. Più nel dettaglio, dal Mef comunicano che ieri «il titolo è stato collocato al prezzo di 99,168 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione dello 1,547%».

La collocazione di questo primo Btp green è stata affidata dal Mef a un poil di banche – BNP Paribas, Crédit Agricole Corp. Inv. Bank, Intesa Sanpaolo S.p.A., J.P. Morgan AG e NatWest Markets N.V. – ed era rivolta agli investitori istituzionali, ma da più parti già si guarda all’opportunità di estendere il mercato ai risparmiatori retail in prossime emissioni del titolo.

Come sottolineano dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), già questa prima tornata segna però a pieno titolo l’ingresso dell’Italia “nel mercato del debito sovrano collegato alla finanza sostenibile”. Attraverso questi buoni del tesoro pluriennali l’Italia intende infatti finanziare tutte le spese che serviranno a realizzare gli obiettivi di matrice ambientale che sono stati delineati dalla Tassonomia europea delle attività sostenibili.

L'utilizzo dei proventi raccolti tramite le emissioni di titoli green aiuterà l'Italia a sostenere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu in vari modi: «Si tratta – spiegano dall’ASviS – non solo di attività connesse alla lotta al cambiamento climatico, come quelle di mitigazione e adattamento, ma anche di economia circolare, di conservazione del capitale naturale, di prevenzione e controllo dell’inquinamento».

Più precisamente il Btp è stato emesso nell’ambito del Quadro di riferimento per le emissioni di titoli di Stato green (green bond framework), ed è stato istituito un Comitato interministeriale che si incaricherà sia di valutare le spese in linea con la tassonomia europea, e quindi in grado di ottenere il finanziamento, sia di monitorare gli impatti di questi titoli in termini reali e di benefici per la popolazione.

Dall’ASviS ricordano che l’obiettivo è quello di «investire in progetti per 35 miliardi di euro, tetto massimo “teorico” dato che, fanno sapere dal ministero, saranno le condizioni del mercato e, soprattutto, la domanda a stabilire il peso dell’emissione. Il Btp servirà in particolar modo a rifinanziare le spese già effettuate nel periodo 2018-2020 e, successivamente, andrà a coprire quelle dal 2021 in poi».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.