
Firmato a Roma l’accordo di programma per la nuova acciaieria Metinvest Adria a Piombino

Dopo la firma sul protocollo d’intesa dello scorso febbraio, oggi è stato firmato l’accordo di programma tra l’ucraina Metinvest e Danieli per la costituzione e la gestione congiunta della società di progetto Metinvest Adria spa, finalizzata alla realizzazione di un moderno impianto siderurgico presentato come “green” a Piombino.
«Siamo qui con la prospettiva di realizzare a Piombino uno dei siti strategici a tecnologia green più importanti d'Italia e d'Europa – dichiara il ministro delle Imprese Adolfo Urso dopo la firma sull’accordo di programma, elaborato dal suo dicastero – È il frutto di un lavoro di squadra, anche con il Comune e con la Regione, che dimostra come sia possibile e necessario lavorare insieme, per raggiungere l'obiettivo comune».
«Il nostro obiettivo è costruire un impianto sostenibile, competitivo e strategico per l’intera filiera dell’acciaio europea, contribuendo al contempo alla crescita del territorio. Dopo la firma dello shareholders agreement (a febbraio, ndr), questo rappresenta un altro segnale forte del nostro impegno condiviso», argomenta l’ad di Metinvest Adria, Luca Villa. «Con Metinvest condividiamo una visione industriale e tecnologica che guarda al futuro dell’acciaio. Il nostro impegno è quello di portare a Piombino le migliori soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato, in particolare quelle legate alla produzione siderurgica green. L’impianto sarà progettato per garantire la massima efficienza e un impatto ambientale minimo, facendo di Piombino un riferimento europeo per l’innovazione sostenibile nel settore», aggiunge Marco Lerz, Head of project finance di Danieli Group.
Si prospettano investimenti da 2,5 miliardi di euro e una capacità produttiva annuale di 2,7 milioni di tonnellate, ma sulla presunta sostenibilità della nuova acciaieria in progetto, che dovrebbe affiancarsi a quella di Jsw già presente nell’area ex Lucchini, si sa però di fatto molto poco.
L’acciaieria in progetto viene definita come “ecosostenibile” ma di fatto sono ancora pochissime le informazioni disponibili nel merito. È noto soltanto che nell’impianto si prevede di usare la tecnologia del forno ad arco elettrico con in ingresso rottami, ghisa e ferro ridotto direttamente, che saranno reperiti dalle attività ucraine di Metinvest.
Si tratta dunque di una tecnologia molto diversa e più sostenibile rispetto a quella che caratterizzava l’acciaieria di Piombino fino al 23 aprile del 2014, quando l’ex Lucchini spense l’altoforno, precipitando la città in una crisi tanto industriale quanto antropologica ancora irrisolta: nel corso di un decennio è naufragata l’avventura degli algerini di Cevital, mentre quella degli indiani di Jsw – che ad oggi gestiscono lo storico impianto – ancora non è pienamente decollata. L’ipotesi che fosse Jsw a realizzare un forno elettrico infatti finora non si è concretizzata, e lo scorso ottobre Jsw e Metinvest Adria hanno siglato un accordo che prevede la coesistenza nell’area industriale di Piombino, affidando a Jsw un piano di revamping del treno di laminazione.
Ad oggi, la sostenibilità della nuova acciaieria Metinvest Adria è tutta da misurare. Il progetto Danieli-Metinvest è stato sonoramente bocciato nel 2023 da Legambiente e Wwf quando l’ipotesi era di vederlo nascere in Friuli Venezia Giulia, ma a Piombino il contesto è assai diverso; non a caso il circolo Legambiente Val di Cornia, sempre nel 2023, ha aperto all’ipotesi con la fondamentale premessa di voler capire meglio quali tipi di impianti si pensa di installare.
Successivamente, nel marzo 2024, le tre principali associazioni ambientaliste nazionali – Legambiente, Greenpeace e Wwf – hanno espresso una posizione congiunta sull’ipotesi piombinese delineando 8 condizioni irrinunciabili per far sì che la nuova acciaieria sia davvero sostenibile. Ad oggi né le imprese né le istituzioni coinvolte hanno espresso posizioni in merito.
Da ultimo, a febbraio Legambiente Toscana ha aperto con cautela alla progettualità Metinvest Adria, auspicando in primis che sia l'occasione per rilanciare anche la bonifica ambientale del Sin di Piombino, ad oggi conclusa al 49% sui terreni e ferma al 4% per la falda.
«L’obiettivo - aggiunge nel merito il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani - resta la sottoscrizione di un Accordo di programma il cui testo, condiviso da tutte le parti, regolamenti i vari aspetti: ambientali, demaniali, infrastrutturali, industriali, energetici, e che ponga le basi per una transizione occupazionale e formativa, per un rilancio definitivo - ha continuato Giani - che vede la Regione impegnata attivamente in questi processi con diverse strutture regionali coinvolte. Ricordo che, pur essendo all'interno di un SIN nazionale, l’investimento di 88 milioni di euro di fondi FSC di dotazione regionale per la bonifica della falda e l’impegno importante sulle infrastrutture nell’area del porto, nonché la disponibilità a contribuire ai futuri fabbisogni di riqualificazione e formazione del personale in cassa integrazione e del bacino occupazionale locale. Restiamo a disposizione e in stretto coordinamento con Mimit, Comune, Autorità portuale, gli altri enti pubblici e Metinvest, ravvisando anche la necessità che siano forniti aggiornamenti in risposta alle preoccupazioni espresse dalle forze sindacali. Come Regione vigileremo in particolare sul coordinamento necessario tra soggetti pubblici e privati sia per la bonifica della falda in divenire, sia per la rimozione di cumuli siderurgici nelle aree interessate dal progetto di Metinvest».
