
Corepla, la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica cresce del 4% a 1,5 mln di tonnellate

Si è svolta ieri l’assemblea annuale del Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (Corepla), dalla quale è emerso che nel 2024 in Italia sono state raccolte in modo differenziato oltre 1.500.000 tonnellate di imballaggi in plastica, con un incremento del 4% rispetto al 2023 e una media pro capite superiore a 26 kg.
La Sardegna si conferma prima per raccolta pro capite (36,4 kg per abitante), seguita da Veneto (30,9 kg) e Liguria (29,6 kg), quest’ultima in crescita dell’11%. Da segnalare la straordinaria performance della Basilicata, che con un +40% risale significativamente tra le regioni più virtuose.
«Il riciclo – dichiarano da Corepla – ha raggiunto 931.096 tonnellate, avvicinando con un anno di anticipo l’obiettivo europeo del 50%. Quanto ai materiali non ancora riciclabili, l’87% è stato recuperato dai cementifici come sostituto dei combustibili fossili, il 13% nei termovalorizzatori, mentre solo lo 0,06% è stato destinato a discarica».
I dati di maggior dettaglio saranno resi disponibili all’interno del prossimo bilancio di sostenibilità di Corepla, mentre l’ultimo disponibile (anno 2024 su dati 2023) documenta che gli imballaggi plastici di pertinenza immessi al consumo sono pari a 1.872.672 t, di cui 1.041.971 t avviate a riciclo (55,6%), 513.329 t a recupero energetico (27,4%) e 1.818 t (0,1%) a smaltimento in discarica.
Nonostante i progressi, restano molte sfide aperte per migliorare l’economia circolare della filiera, a partire dalla necessità di migliorare la qualità oltre alla quantità della raccolta differenziata – anche dove arriva a oltre l’80%, come nell’Empolese Valdelsa, un quarto del raccolto degli imballaggi misti è da buttare di nuovo in quanto frazione estranea –, fino alle difficoltà sul fronte del riciclo effettivo, evidenziate tanto da Greenpeace quanto dalla Corte dei conti europea.
Anche per questo nel dibattito pubblico nazionale vanno affacciandosi approcci integrativi all’attuale modello, ad esempio attraverso l’introduzione in ipotesi di un sistema di deposito cauzionale (Drs) per favorire il riciclo degli imballaggi per bevande.
