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Il disastro dell’ex hotel Garden a Portoferraio

Dal greenwashing alle macerie e ai rifiuti
 |  Green economy

Archiviato il progetto di greenwashing dell’ex hotel Garden, una “ristrutturazione”  - il cui iter autorizzativo venne fortemente criticato da Legambiente -  in una delle aree più belle dal punto di vista paesaggistico e naturalistico di Portoferraio, quel che resta a livello amministrativo è lo strascico di un contenzioso milionario tra la società Andy che fa capo all’armatore di Moby e Toremar  Vincenzo Onorato, che dopo aver chiesto una proroga del permesso, ha chiesto la restituzione degli oneri di urbanizzazione già versati: 3.189.000 euro pagati in tre anni, e il Comune di Portoferraio.

Ma quel preoccupa di più è quel che questa operazione che veniva spacciata come “sostenibile” ha lasciato sul territorio. Come mostrano le foto mandateci da alcuni escursionisti, l’area dell’ex Garden si è trasformata in un vero e proprio disastro: in macerie vandalizzate e disseminate di suppellettili e rifiuti di ogni genere.

Al di là come finirà questa vicenda urbanistica è chiaro che questa situazione di degrado non è tollerabile e che non può essere accettato che un’area, anche se privata, venga trasformata in una sorta di discarica a cielo aperto.

In un’Isola dove ormai è di moda parlare di sostenibilità, l’ex hotel Garden è l’esempio assoluto dell’insostenibilità, un disastro vergognoso al quale privato e pubblico devono mettere mano assumendosi le rispettive responsabilità.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.