
Economia circolare, a Iren il 60% di Futura: investimenti da 26 mln di euro in tre anni

Con l’acquisizione della divisione Ambiente di Unieco, conclusa lo scorso novembre, la multiutility a maggioranza pubblica Iren è sbarcata nel settore ambientale della Toscana e in particolare nell’area sud, controllando o partecipando società come Csai, Rimateria, Scarlino energia, Sei Toscana, Sienambiente, Tb e Futura. Per quest’ultima, dalla tarda serata di ieri Iren ha il 60% del capitale sociale, acquisendo così il controllo della società.
Grazie a un investimento da 1,1 milioni di euro, Iren ha infatti completato l’acquisto da Sit (Società igiene e territorio) di una quota rappresentativa del 20% del capitale sociale di Futura, che va così a sommarsi al 40% già posseduto tramite il controllo di Sta (qui una panoramica completa sulla compagine sociale).
Attualmente, Futura gestisce l’impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie (Grosseto), dove vengono gestiti rifiuti solidi urbani – indifferenziati, Forsu e sfalci – provenienti dai Comuni della Provincia di Grosseto e da 6 Comuni della Val di Cornia.
Con questi flussi in igresso, alle Strillaie un Tmb da 140mila ton/anno produce combustibile solido secondario (Css) e frazione organica stabilizzata (Fos) a partire da rifiuti urbani indifferenziati; nella sezione di compostaggio da 33mila ton/anno per sfalci verdi e frazione organica differenziata dei rifiuti urbani, invece, Futura produce inoltre compost di qualità.
Presto però l’impianto di Futura sarà rivoluzionato: come informano da Iren «il Piano industriale della società prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica da 80 kt/anno, con una produzione a regime di 4,6 milioni di mc/anno di biometano. L’investimento previsto è di circa 26 milioni in tre anni e consentirà alla società di raggiungere un Ebitda di circa 6,5 milioni di euro».
Un investimento che permetterà di ridurre un deficit impiantistico cronico per la Toscana, dove il 9,4% dei rifiuti organici prodotti sul territorio viene ad oggi esportato dato che non ci sono soluzioni adeguate di prossimità.
