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Inchiesta keu, il Consiglio regionale chiede di estendere le verifiche al lago di Massaciuccoli

Finora «non è stata evidenziata alcuna contaminazione» nei pozzi controllati vicino a dove si ipotizzano smaltimenti illeciti di rifiuti
 |  Green economy

Con una mozione approvata all’unanimità in commissione Ambiente, il Consiglio regionale della Toscana a seguito dell’inchiesta keu diretta dalla Procura distrettuale antimafia di Firenze – che ipotizza smaltimenti illeciti di rifiuti provenienti dai fanghi conciari di Santa Croce sull’Arno – chiede di proseguire nelle analisi del terreno per verificare lo stato ambientale del Comune di Massarosa e valutare eventuali azioni di tutela.

In un’ottica di «massima salvaguardia», secondo il Consiglio è anche opportuno svolgere una «verifica più estesa» dello stato di salute del lago di Massaciuccoli per »rilevare le aree più esposte ad inquinamento e contaminazione« ed eventualmente «programmare operazioni di messa in sicurezza e bonifica».

L’impegno attualmente profuso della Regione nel merito è stato precisato da una nota inviata dall’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni, che spiega l’attività intrapresa tramite Arpat.

In primis una campagna di verifiche sui pozzi ad uso civile, a partire dalle aree limitrofe al lotto V della SR 429, poi estesa a tutte le aree individuate come sede di possibile contaminazione dalla magistratura, finalizzata a verificare eventuali livelli di contaminazione da keu per predisporre le successive ed eventuali misure necessarie.

Finora «non è stata evidenziata alcuna contaminazione» nel corso di questi controlli, che hanno interessato 22 pozzi domestici. Sono inoltre in corso verifiche delle acque superficiali e sotterranee ed è stato predisposto anche «dettagliato programma di analisi da svolgere nei siti e negli impianti individuati dalla magistratura».

Redazione Greenreport

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