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Incomprensibile l'assenza di un meccanismo di deposito cauzionale (Drs)

L’Italia è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi Ue sui rifiuti urbani, secondo la Eea

Già superati i target per il riciclo degli imballaggi, ma deve calare la generazione dei rifiuti e crescere la tassa sui conferimenti in discarica
 |  Green economy

L’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha pubblicato i nuovi “country report” sulla gestione dei rifiuti nei 27 Paesi membri, Italia compresa. All’Italia vengono dedicate 9 pagine, con dati e grafici ed un giudizio su vari punti. Peccato che i dati si fermino al 2022.

Bocciati sulla produzione di rifiuti totali

La prima affermazione è lapidare: non c’è disaccoppiamento fra dinamica economica e produzione di rifiuti (l’Agenzia considera tutti i rifiuti, urbani più speciali). A fronte di una popolazione e di un Pil sostanzialmente fermo negli ultimi 12 anni, i rifiuti totali aumentano (anche se l’aumento dipende sostanzialmente dalla crescita dei rifiuti da costruzione e demolizione.

Il primo voto è insufficiente, quindi, anche se una analisi per flussi (urbani, speciali industriali, costruzione e demolizione) sarebbe più appropriata per trarre delle valutazioni sul decoupling.

eea grafico generazione rifiuti

Bene (non benissimo) su rifiuti urbani

L’Agenzia analizza poi la dinamica dei rifiuti urbani, che invece runa “leggera riduzione” negli ultimi 12 anni. Il valore ad abitante (486kg/ab/anno) si colloca un po’ sotto la media europea (513 kg/ab/anno). Il secondo voto è ampiamente sufficiente.

Bene (non benissimo) il riciclo degli urbani

Nel 2022 l’Italia ha riciclato il 53% dei rifiuti urbani, ampiamento sopra il target del 50% previsto per il 2020. Ma è un risultato frutto del precedente criterio di calcolo legato all’obiettivo 2020. L’Agenzia correttamente ci segnala che l’obiettivo al 2025 (55%) dovrà essere calcolato con il “nuovo” sistema di calcolo, meno generoso. Usando questo criterio l’Italia nel 2022 sta intorno al 49% e per raggiungere in tre anni il tasso del 55% dovrà progredire di uno/due punti percentuali l’anno. Possibile, ma da starci attenti.

 

Bene (non benissimo) sui rifiuti urbani in discarica

L’Agenzia riconosce che in 12 anni l’Italia ha molto ridotto i conferimenti a discarica dei rifiuti urbani, dal 46% del 2010 al 18% nel 2022. L’obiettivo europeo è massimo 10 % al 2035, quindi abbiamo 13 anni per buttare giù il dato di 8 punti, fattibile. Anche se l’Agenzia ci segnala che la riduzione di discarica è tutta attribuita all’aumento del riciclo, perché il recupero energetico è rimasto “flat” in 12 anni intorno al 19/20%. Elemento che potrebbe rappresentate una criticità: difficile raggiungere l’’obiettivo discarica senza aumentare il tasso di incenerimento almeno al 25/30%.

Bene, anzi benissimo il riciclo degli imballaggi

L’Italia è uno dei Paesi leader in Europa nella gestione degli imballaggi, con 232 kg/ab/anni riciclato, contro una media Ue di 186 kg/ab/anno, con il 71% degli imballaggi riciclati, ben oltre i target di riferimento. Promossi, anche se su metalli e plastiche potremmo fare meglio, siamo bravi nella carta e nel vetro.

Strumenti economici

Solo il 14% della popolazione italiana è servita nel 2022 da un sistema “pay as you throw”, mentre i meccanismi di responsabilità estesa del produttore, specie negli imballaggi, hanno prodotto ottimi risultati e stanno funzionamento molto bene,

Ma l’Agenzia ci segnala due problemi. Il primo è che l’Italia non ha adottato schemi “deposit return system (DSR), cosa incomprensibile per l’Agenzia.

La seconda è che la nostra tassa sui conferimenti in discarica è troppo bassa, introdotta nel 1995 dopo 25 i valori non sono stati aggiornati e variano fra 5,17 e 25,82 euro a tonnellata, mentre la media europea ormai sta fra 39 e 46 euro tonnellate. Urge un aggiornamento come strumento utile per centrare il target 10% al 2035, magari omogeneizzando livelli di tassazione che oggi sono molto diversi fra le varie regioni.

Insomma, l’Italia è “on track” sia per raggiungere il primo obiettivo di riciclo dei rifiuti urbani (55% al 2025) che l’obiettivo di discarica (10% al 2035) ed ha già raggiunto gli obiettivi di riciclo degli imballaggi. Quindi bene, nessuna “raccomandazione specifica” viene indicata, a parte aumentare la tassa sulla discarica.

Andrea Sbandati

Andrea Sbandati è senior advisor di Confservizi Cispel Toscana (l’Associazione regionale delle imprese di servizio pubblico), dopo esserne stato Direttore fino a novembre 2024. È esperto senior nella regolazione economica della gestione dei rifiuti urbani e dei servizi idrici (sistemi tariffari, piani industriali, benchmark), come nella organizzazione dei servizi pubblici locali (acqua, rifiuti, trasporti, energia, altro). Ricercatore senior nel campo della gestione dei rifiuti e dell'acqua, docente in Master di specializzazione nella regolazione economica dei servizi ambientali locali (Sant'Anna, Turin school of regulation). Da venti anni coordinatore ed esperto di progetti di assistenza tecnica e cooperazione internazionale nei servizi pubblici locali (Medio Oriente, Africa, Sud America).