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Iren al giro di boa del 2025 con investimenti a quasi 1 miliardo di euro, l’utile segna +24%

Il cda della partecipata pubblica approva i risultati. Ferretti: «Il primo semestre conferma che una strategia industriale integrata con la sostenibilità rappresenta la chiave del successo»
 |  Green economy

Nel primo semestre 2025, la partecipata a maggioranza pubblica Iren mette a segno una crescita solida lungo tutte le direttrici industriali e ambientali, approvando risultati consolidati che rafforzano la traiettoria definita dal Piano industriale: ricavi a 3,5 miliardi di euro (+29% rispetto al primo semestre 2024), un Ebitda in crescita del 14% a 726 milioni e un utile netto che sfiora i 184 milioni di euro, con un balzo del +24%.

I 915 milioni di euro di investimenti complessivi, di cui 393 milioni tecnici (+14%) e 522 milioni finanziari, riflettono un forte impegno nelle reti, nella filiera rifiuti, nel teleriscaldamento e nel ciclo idrico, e sono stati sostenuti da un flusso di cassa operativo solido. Il 72% degli investimenti è stato destinato a progetti in linea con la Tassonomia europea, confermando l'integrazione tra strategia industriale e sostenibilità.

«Il primo semestre 2025 conferma che una strategia industriale integrata con la sostenibilità rappresenta la chiave del successo – ha dichiarato Moris Ferretti, vicepresidente del gruppo Iren – L’avvio del nuovo impianto di valorizzazione della carta di Collegno ne è un esempio concreto: ci permette non solo di ampliare la capacità di trattamento, ma anche di aumentare il recupero di materia, trasformando così un rifiuto in una risorsa preziosa». Ferretti ha sottolineato come il gruppo stia avanzando verso una gestione sempre più sostenibile, grazie anche «alla raccolta differenziata al 70% nei territori serviti e all’incremento del 7% della capacità di depurazione delle acque reflue».

Nel comparto Energia, Iren ha prodotto 4.472 GWh di elettricità (+14,6%), con un forte incremento della produzione termoelettrica (+69,2%) e un’estensione delle volumetrie teleriscaldate del 12,3%, anche grazie all’integrazione di Egea Holding, acquisita dal 1° gennaio 2025. La business unit Energia ha registrato un Ebitda in crescita del 30,6%, sostenuta da prezzi favorevoli delle commodity e da un aumento dei volumi generati.

Nel settore Ambiente, il margine operativo lordo ha toccato i 132,3 milioni di euro (+6,3%), trainato dal dal miglioramento del risultato dell’attività di raccolta – principalmente per l’approvazione dei nuovi piani economico finanziari in area Toscana e La Spezia –, dall’incremento dei quantitativi smaltiti, dal pieno regime dei termovalorizzatori e dal contributo delle nuove società del gruppo Egea. Tra gli impianti in evidenza, quello per il trattamento della carta a Collegno, quello Forsu a La Spezia e il centro di riciclo materiali a Costa di Rovigo. I rifiuti gestiti nella prima metà del 2025 sono stati circa 2 milioni di tonnellate.

Nel ciclo idrico ed energetico, gli investimenti si sono concentrati sull’ammodernamento delle reti, sull’installazione di smart meter e sulla digitalizzazione. Solo per le infrastrutture idriche ed elettriche sono stati spesi 182 milioni di euro, con un incremento del +11,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. Da segnalare anche il premio Arera per la qualità tecnica e commerciale dei servizi idrici.

Sulla performance complessiva, Gianluca Bufo, ad e dg di Iren, osserva che «il primo semestre si è chiuso con una performance operativa molto solida, caratterizzata da una crescita a doppia cifra di tutti i principali indicatori. Gli investimenti tecnici, pari a quasi 400 milioni di euro, sono stati più che coperti dal flusso di cassa operativo». A confermare la rotta tracciata dal Piano industriale è anche Luca Dal Fabbro, presidente del gruppo Iren: «La diversificazione della nostra struttura industriale ci consente di intercettare diverse opportunità di crescita sia organica che inorganica. Solidi della crescita già raggiunta, confermiamo la guidance con un Ebitda stimato tra 1.340-1.360 milioni di euro, un utile netto tra 300-310 milioni di euro e investimenti tecnici superiori ai 900 milioni di euro per l’intero 2025».

Redazione Greenreport

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