L’economia non circola: nei servizi ambientali scarseggiano gli autisti con patente C
Negli ultimi mesi numerose imprese, soprattutto nel Nord Italia, hanno segnalato crescenti difficoltà nel reperimento di personale qualificato in possesso di patente di categoria C, indispensabile per la conduzione di automezzi superiori a 3,5 tonnellate. Una problematica che tocca in modo diretto la gestione quotidiana dei servizi ambientali, incidendo sulla raccolta e sul trasporto dei rifiuti, attività che richiedono personale stabile e professionalmente formato.
In questo quadro, Utilitalia ha deciso di avviare una ricognizione interna, invitando le aziende associate a fornire un quadro dettagliato delle eventuali criticità, della loro natura ed entità, nonché delle iniziative intraprese per affrontarle.
La quasi totalità delle aziende interpellate ha confermato di riscontrare difficoltà sempre maggiori nel reperimento di autisti con patente C, spesso richiesta insieme al CQC (Carta di Qualificazione del Conducente).
Dalle risposte sono emersi alcuni fattori ricorrenti:
- Carenza strutturale di candidati idonei, con un bacino di aspiranti autisti sempre più ristretto.
- Scarso appeal contrattuale, legato a differenziali retributivi contenuti tra gli autisti con patente B e quelli con patente C, oltre che a condizioni economiche meno vantaggiose rispetto a quelle offerte dalle imprese private del trasporto e della logistica.
- Alto turnover, con numerosi neoassunti che, dopo un periodo molto breve, scelgono di dimettersi per accedere a realtà private che garantiscono salari più competitivi.
- Età media elevata dei candidati, spesso accompagnata da problematiche di idoneità fisica che riducono ulteriormente la disponibilità effettiva.
Per fronteggiare questa carenza, le aziende hanno messo in campo diverse misure, spesso con risultati solo parziali:
- Formazione interna, con la copertura totale o parziale dei costi per il conseguimento della patente C e della CQC da parte di dipendenti già in servizio.
- Accordi con autoscuole, abbinati a piani di restituzione agevolata del costo delle patenti.
- Politiche di retention, attraverso incentivi economici ad personam, premi per chi segnala nuovi candidati, stabilizzazioni accelerate, aumenti retributivi e percorsi di crescita professionale.
- Nuove strategie di reclutamento, come l’assunzione di personale con patente B da avviare successivamente al conseguimento della patente C, il ricorso a lavoratori stranieri ed extra-UE, o la collaborazione con società specializzate nel recruiting.
- Progetti innovativi, tra cui campagne comunicative mirate, giornate dimostrative, iniziative per stimolare la partecipazione femminile e programmi di apprendistato destinati a giovani candidati.
Dalla ricognizione emerge chiaramente che la carenza di autisti con patente C non rappresenta un episodio isolato, ma una criticità strutturale per l’intero comparto ambientale. Gli effetti si manifestano direttamente sulla capacità operativa dei servizi di igiene urbana, minacciando la regolarità e l’efficienza di attività fondamentali per la collettività.
Le cause individuate si collocano principalmente su due piani:
- quello di mercato, caratterizzato dalla scarsità complessiva di autisti qualificati, dalla competizione con la logistica privata e da retribuzioni poco attrattive;
- quello normativo e contrattuale, con regole che talvolta irrigidiscono la gestione delle risorse umane e rendono complesso sperimentare soluzioni più flessibili.
Di fronte a una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente, Utilitalia ritiene necessario valutare azioni comuni, a partire da percorsi di formazione mirati, da incentivi contrattuali e da un rafforzato dialogo con le istituzioni competenti.
Al tempo stesso, appare opportuno avviare un confronto su possibili interventi di policy, che potrebbero includere semplificazioni normative, agevolazioni per la formazione dei nuovi autisti e misure dedicate a favorire l’ingresso di giovani e categorie sottorappresentate.
Un impegno che richiede una regia collettiva, nella consapevolezza che la sostenibilità dei servizi ambientali passa anche dalla disponibilità di risorse professionali adeguate.