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La dismissione della centrale nucleare di Sellafield costerà più di 136 miliardi di sterline e durerà almeno 100 anni

Troppo lenta la bonifica delle scorie nucleari. L’edificio più pericoloso del Regno unito scaricherà acqua radioattiva fino al 2050
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

Secondo il rapporto Decommissioning Sellafield” pubblicato dal Public Accounts Committee (PAC) dela Camera dei Comuni del Regno Unito, «Il recupero dei rifiuti dagli edifici obsoleti del sito nucleare più pericoloso del Regno Unito non avviene con sufficiente rapidità». Nel suo rapporto sullo smantellamento di Sellafield, la Commissione parlamentare avverte che «Il costo stimato del progetto, pari a 136 miliardi di sterline, aumenterebbe ulteriormente se i lavori venissero ulteriormente ritardati» e dice che i recenti segnali di miglioramento delle prestazioni potrebbero dare nuovamente false speranze.

Nel 2018, la PAC aveva rilevato la necessità che il governo conservatore affrontasse in maniera più decisa le sfide nucleari di Sellafield e ora avverte il nuovo governo laburista che «Non sono stati compiuti progressi sufficienti nell'affrontare i rischi più significativi». Un edificio, il Magnox Swarf Storage Silo (MSSS), perde acqua radioattiva nel terreno dal 2018 a un ritmo sufficiente a riempire una piscina olimpionica all'incirca ogni 3 anni. La Nuclear Decommissioning Authority (NDA) riconosce che questa perdita rappresenta «IL singolo più grande problema ambientale», masi dice convinta che le particelle radioattive sono "contenute" nel terreno e non rappresentano un rischio per la popolazione.

Sellafield ha smesso di produrre elettricità nel 2003 e, oltre ai lavori di bonifica del sito, ora elabora e immagazzina scorie nucleari provenienti da centrali sparse in tutto il Regno Unito. Ma il rapporto della PAC è impietoso: «Sellafield Ltd non ha raggiunto la maggior parte dei suoi obiettivi annuali di recupero dei rifiuti da diversi edifici del sito, incluso l'MSSS». L'inchiesta della commissione parlamentare a rilevato che «L'MSSS è l'edificio più pericoloso del Regno Unito e, a causa delle scarse prestazioni di Sellafield Ltd, è probabile che rimanga estremamente pericoloso per un periodo più lungo». Per questo chiede al governo di rispondere delle sue azioni su come intende chiedere conto all'NDA e a Sellafield Ltd di quanto davvero fatto per la riduzione dei maggiori rischi del sito nucleare.

Oltre alle preoccupazioni per la sicurezza, il rapporto PAC mette inoltre in guardia dall'impatto che i ritardi nel programma hanno sui costi: «A lungo termine, i rifiuti dovranno essere stoccati in un impianto di smaltimento geologico sotterraneo (GDF) in grado di conservarli per migliaia di anni» e fa notare che la data per la realizzazione del GDF è slittata dal 2040 alla fine degli anni 2050 e che «Ogni decennio di ritardo significa che Sellafield potrebbe dover costruire un altro edificio di stoccaggio, ciascuno con un costo compreso tra 500 e 760 milioni di sterline». Il progetto GDF è ancora in una fase iniziale, I siti individuati sono in Cumbria e nel Lincolnshire, ma il Consiglio della Contea del Lincolnshire ha recentemente annunciato il probabile ritiro del suo consenso.

Il rapporto evidenzia alcuni recenti segnali di miglioramento nei lavori a Sellafield, con una maggiore attenzione alla pianificazione delle modalità di collaborazione con gli appaltatori e, di conseguenza, la realizzazione dei progetti più recenti in linea con i rispettivi business case. Il direttore generale della NDA, David Peattie, ha accolto con favore il rapporto: «Prendo sul serio i suoi risultati e la sicurezza del sito e il benessere della nostra gente saranno sempre le nostre massime priorità. Siamo lieti che abbiano riconosciuto i miglioramenti nella realizzazione di progetti importanti e che stiamo recuperando in sicurezza i rifiuti da tutti e quattro gli impianti a più alto rischio».

Tuttavia, il rapporto evidenzia l'esempio negativo di uno dei progetti di Sellafield per la ristrutturazione di un laboratorio interno, in modo da poter continuare ad analizzare campioni di rifiuti, essenziale per la sicurezza: «Questo progetto, gestito in modo pessimo e ora in sospeso, ha visto uno spreco di 127 milioni di sterline. Il suo fallimento, dovuto alla scarsa comprensione dello stato fisico dei suoi laboratori e alla mancanza di interventi correttivi adeguati per affrontarne il deterioramento, dimostra la necessità di migliorare la gestione delle risorse a Sellafield». Il rapporto esorta Sellafield Ltd a spiegare come sta affrontando il deterioramento delle sue risorse, che, come hanno avvertito i suoi esperti di sicurezza, sta rendendo il sito sempre più insicuro.

Inoltre, il rapporto PAC rileva una cultura aziendale non ottimale nel sito nucleare, con preoccupazioni per l’informazione: «La natura eccezionalmente rischiosa di molte delle attività di Sellafield rende fondamentale che tutti i dipendenti e gli appaltatori presenti sul sito si sentano in grado di esprimere qualsiasi preoccupazione senza timore di conseguenze. Il PAC è a conoscenza del fatto che l'NDA ha versato 377.200 sterline nel 2023-24 per la liquidazione di richieste di risarcimento relative al lavoro». Precedentemente la PAC aveva denunciato che «Accordi di non divulgazione sono stati utilizzati in altre parti del settore pubblico per nascondere inadempienze» e che «Sellafield Ltd ha firmato 16 accordi di non divulgazione negli ultimi tre anni». Richiede anche all'NDA la pubblicazione di informazioni sulla prevalenza e la percezione di bullismo e molestie nella sua relazione annuale.

Il Department for Energy Security and Net Zero ha detto di «Aspettarsi i più elevati standard di sicurezza e protezione durante lo smantellamento degli ex siti nucleari e l'ente regolatore ha affermato chiaramente che la sicurezza pubblica non è compromessa a Sellafield. Questo è supportato da valutazioni mensili delle prestazioni e da una maggiore responsabilità nel supervisionare l'esecuzione dei progetti più importanti, consentendo un controllo e un intervento più diretti. Abbiamo tolleranza zero nei confronti di bullismo, molestie e comportamenti offensivi sul posto di lavoro. Ci aspettiamo che Sellafield e la NDA agiscano su questa base, indaghino sulle accuse e adottino misure energiche, quando necessario».

Il presidente del Public Accounts Committee, il conservatore Sir Geoffrey Clifton-Brown, ha dichiarato: «I rischi intollerabili presentati dalle infrastrutture obsolete di Sellafield sono davvero di livello mondiale. Visitando il sito, è impossibile non rimanere colpiti dal fatto di trovarsi in quello che è sicuramente uno dei luoghi più pericolosi al mondo. Per questo motivo ci aspettiamo che la gestione delle risorse di Sellafield e la realizzazione del progetto di dismissione siano altrettanto di livello mondiale. Purtroppo, il nostro ultimo rapporto è costellato da numerosi esempi di fallimenti, sforamenti di costi e persistenti problemi di sicurezza. Considerate le decine di miliardi in gioco e i pericoli in loco per l'ambiente e la vita umana, questo non è semplicemente sufficiente. Come per la lotta contro i cambiamenti climatici, l'enorme portata del progetto di dismissione, che richiederebbe un secolo, rende difficile comprendere l'immediatezza dei rischi per la sicurezza e degli sforamenti di costo che i ritardi possono comportare. Ogni giorno a Sellafield è una corsa contro il tempo per completare i lavori prima che gli edifici raggiungano la fine del loro ciclo di vita. Il nostro rapporto contiene troppi segnali che indicano che questa è una corsa che Sellafield rischia di perdere. È di vitale importanza che il governo comprenda l'urgenza quotidiana dei lavori in corso a Sellafield e si liberi da qualsiasi idea di una data di completamento lontana, della quale nessuno attualmente in vita è responsabile. I rischi e le sfide di Sellafield sono quelli odierni. Ci sono alcuni primi segnali di un certo miglioramento nell'operato di Sellafield, come evidenziato dal nostro rapporto. Il governo deve fare molto di più per responsabilizzare immediatamente tutti i soggetti coinvolti, per garantire che questi non rappresentino un falso allarme e per tutelare al meglio sia le finanze pubbliche che i cittadini stessi».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.