I produttori di sigarette, salviette e palloncini contribuiranno a pagare lo spazzamento stradale
Nessuno lo sa, ma fra poco i produttori di piccoli oggetti monouso in plastica pagheranno un contributo ai gestori dell’igiene urbana o ai Comuni per coprire i costi di spazzamento, essendo oggetti destinati giocoforza in parte ad alimentare il littering e la dispersione incontrollata nell’ambiente. Una novità importante anche se probabilmente di dimensioni economiche modeste. Ma ormai la responsabilità estesa del produttore (Epr) sta diventando sempre di più un ricavo stabile e strutturato dei gestori: imballaggi, Raee, presto tessili e piccoli oggetti, forse ingombranti.
Il settore dei rifiuti urbani in questi anni ha infatti conosciuto una nuova forma di ricavo, quelli dei contributi da schemi Epr, che si sono affiancati al tradizionale gettito di tassa rifiuti o tariffa, o al gettito della vendita di materiale ed energia. Ha preso corpo in questi anni il contributo Conai per la gestione dei rifiuti da imballaggio, derivante dagli accordi Anci-Conai. Un gettito importante, arrivato nel 2025 a circa 750 milioni di euro (dal 2019 al 2023 stabile fra i 600 e i 700 milioni di euro anno), su un totale di 12 miliardi di valore totale dei ricavi, circa il 6%.

Un altro flusso di risorse, molto più piccolo, è rappresentato dal “premio di efficienza” derivante dal Coordinamento Raee e che arriva ai Comuni o ai gestori, pari nel 2024 a 24 milioni di euro (lo 0,02% del totale dei ricavi).
Nei prossimi anni verrà introdotto lo schema di Epr nel settore tessile, con attesi trasferimenti di risorse economiche dal mondo dei produttori tessili alle aziende di gestione e/o Comuni, difficile ancora da quantificare, ma sicuramente di una certa importanza.
Sempre nei prossimi anni è atteso un altro contributo Epr, meno conosciuto e meno considerato nella discussione pubblica: quello per i piccoli prodotti monouso che potrebbe alleviare i costi dello spazzamento a carico degli utenti finali (il servizio di spazzamento rappresenta il 10-15% del totale dei costi totali dei rifiuti urbani), strumento introdotto dalla direttiva europea Single use plastics (Sup) nel 2019 (quella che obbliga, per capirsi, i produttori di bottiglie di plastica a legare il tappino al contenitore).
Una novità interessante che vogliamo capire meglio e abbiamo chiesto a Luca Mariotto, direttore Area rifiuti di Utilitalia, di spiegarci di cosa si tratta e che impatto potrà avere.
Intervista
Dr. Mariotto, la direttiva Sup prevede fra le altre cose l'introduzione della responsabilità estesa dei produttori di prodotti monouso destinati al littering, un aspetto poco noto: di cosa si tratta?
«Il D. Lgs 196/2021, che ha recepito a livello nazionale la direttiva Sup, prevede l’inclusione in nuovi sistemi Epr dei rifiuti di determinati prodotti monouso in plastica che finora erano esclusi. I rifiuti sono quelli derivanti dai prodotti da fumo (i mozziconi per intenderci), le salviette umidificate per l'igiene e i palloncini. I tempi di d’avvio sono diversi, per i prodotti da fumo la partenza era prevista dal 5 gennaio 2023, per salviette umidificate e palloncini entro il 31 dicembre 2024».
Quindi si prevede un contributo dei produttori alle aziende che gestiscono racconta dei rifiuti e spazzamento?
«Sì, i costi di rimozione di tali rifiuti dispersi dovrebbero essere riconosciuti ai gestori e ai Comuni, come anche i costi di comunicazione e sensibilizzazione per i cittadini. Per i prodotti da fumo si prevede inoltre la copertura dei costi di fornitura e installazione di esempio appositi cestini stradali».
Di che importi si parla? Andranno a riduzione della Tari?
«Al momento il settore più avanti è quello dei prodotti da fumo, l’accordo che sarebbe stato trovato dai produttori, dai comuni e dai gestori prevederebbe un contributo forfetario di circa 13 eurocent/abitante all’anno a partire dal 2023, oltre a contributo per la comunicazione e per progetti di investimento in strutture di raccolta dedicate. Il contributo forfetario, come gli altri corrispettivi da sistemi di compliance, dovrebbe andare in parte al gestore e in parte a riduzione della Tari, secondo le modalità previste dal Metodo tariffario Arera».
A che punto siamo con la applicazione della norma in Italia?
«La procedura di infrazione sul recepimento della Sup avviata nel maggio 2024 dall’Unione europea nei confronti dell’Italia, che riguardava altri aspetti della direttiva e non l’Epr, sta rallentando l’emanazione dei decreti attuativi e di conseguenza la partenza dei nuovi schemi. Una volta risolta la procedura di infrazione l’auspicio è che questi nuovi schemi vengano rapidamente messi in campo».
Insomma un nuovo ricavo in vista, coi 13 eurocent ad abitante di partenza – per i mozziconi di sigaretta – che saranno destinati ad aumentare contando anche salviette e palloncini. Meglio che niente, ma è utile ricordare che il solo costo del servizio di spazzamento e lavaggio in Italia si aggirava intorno a 1,8 miliardi di euro.