La transizione ecologica delle aziende farmaceutiche vista da Pierrel Group
Pierrel è un’azienda farmaceutica italiana con oltre 70 anni di esperienza nell’oral health, attiva oggi in numerosi mercati internazionali: i prodotti Pierrel sono oggi distribuiti in oltre 50 Paesi, dal Nord America all’Europa continentale, dal Medio Oriente al Far East fino alla Nuova Zelanda, e supportati da più di 100 autorizzazioni regolatorie.
Fondata nel 1948 dal Gruppo Lepetit, ha costruito nel tempo un percorso di crescita costante, culminato nel 2023 con l’acquisizione da 3M del portafoglio di anestetici dentali e dei dispositivi medici complementari all’anestesia.
Accanto ai farmaci, il portafoglio prodotti è arricchito anche da innovativi dispositivi medici dedicati all’odontoiatria: GOCCLES, occhiali per lo screening precoce delle lesioni cancerose e precancerose del cavo orale sviluppati con l’Università Cattolica di Roma e brevettati da Pierrel, per i quali è stata premiata agli Edison Awards (un prestigioso premio che onora le migliori innovazioni e i principali innovatori a livello mondiale).
Il suo stabilimento produttivo di Capua (CE), autorizzato dall’EMA nel 1989 e dalla
FDA nel 2009, è uno dei pochi in Europa specializzati nella produzione in asepsi di
farmaci iniettabili. Nell’ultimo anno l’organico è cresciuto del 42%, con una significativa presenza di giovani talenti, e l’azienda sta portando avanti un piano di crescita basato su investimenti per oltre 100 milioni di euro, supportato dal Gruppo Petrone, della quale è parte.
Parallelamente allo sviluppo industriale e scientifico, Pierrel ha rafforzato il proprio impegno in materia di sostenibilità e responsabilità sociale, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. La politica aziendale si concentra sulla gestione responsabile delle risorse idriche, sulla riduzione dei consumi energetici e sull’efficientamento dei processi produttivi.
Abbiamo intervistato il Dott. Fulvio Citaredo, Amministratore Delegato di Pierrel Group.
Intervista
Dott. Citaredo, qual è l’andamento dell’azienda sotto al profilo ambientale?
L’attenzione di Pierrel nei confronti dell’ambiente è testimoniata dal raggiungimento della certificazione ISO14001 sin dal 2002, certificazione manutenuta ancora oggi nel rispetto del principio guida dei sistemi di gestione: Miglioramento continuo delle performance in campo ambientale.
Lo stabilimento ha affrontato nel corso del tempo varie sfide, dandosi l’obiettivo di migliorare nel tempo gli effetti delle proprie attività sugli aspetti ambientali rilevanti:
- riduzione del consumo delle risorse ed in particolare del consumo di acqua: nel corso degli anni il consumo di acqua si è progressivamente ridotto grazie ad una serie di interventi tecnologici volti a ridurre gli sprechi e promuovere il recupero di tale risorsa, arrivando ad una riduzione di oltre il 50% del volume prelevato. Ad esempio, sono stati sostituiti gli impianti esistenti con impianti a ridotto consumo di acqua.
- rifiuti: riduzione della generazione degli scarti tramite interventi di ottimizzazione dei processi e iniziative volte a promuovere il riutilizzo dei rifiuti generati.
Relativamente al primo punto la specializzazione nel processo ha consentito di migliorare le rese e conseguentemente ridurre del 50% circa l’indice di generazione dei rifiuti (rapporto tra quantità degli scarti e prodotto finito). Il recente avvio di nuovi reparti di produzione rappresenta una nuova sfida ma ci sentiamo ragionevolmente confidenti che la conoscenza del processo acquisita nel corso degli anni ci garantirà di consolidare i livelli di performance finora raggiunti.
Parallelamente sono state intraprese varie iniziative per il riutilizzo di ulteriori rifiuti generati: il recupero delle cartelline di plastica usate per la movimentazione del prodotto, recupero di carta, recupero dei DPI monouso (progetto back to work).
Le necessità di condizionare le aree produttive comporta l’impiego di grossi impianti di refrigerazione che fanno uso di gas fluorurati a effetto serra. Le nuove tecnologie a servizio delle nuove linee fanno tutte uso di gas fluorurati a ridotto potenziale di riscaldamento (GWP<10) garantendo la riduzione dell’impatto ambientale e il contrasto al cambiamento climatico.
- Consumi energetici: l’investimento nelle nuove linee sterili ha chiaramente portato all’incremento dei consumi energetici. Per far fronte in maniera sostenibile a tale incremento Pierrel ha intrapreso tre progetti principali:
- realizzazione di un impianto fotovoltaico da 500 kWo;
- installazione di un impianto di trigenerazione che consente all’azienda l’autoproduzione di energia elettrica e di energia termica partendo da gas metano. Quest’ultima energia viene poi impiegata per produrre acqua refrigerata per condizionamento o processi industriali, attraverso un frigorifero ad assorbimento.
- installazione di una piattaforma di monitoraggio energetico e di qualità dell’energia come primo passo verso l’efficientamento energetico. Il monitoraggio energetico permette infatti di identificare sprechi, ottimizzare i consumi e ridurre l’impronta di carbonio, contribuendo a combattere il cambiamento climatico
Un tema particolarmente importante per gli impianti industriali, e quindi anche quelli farmaceutici, è quello del trattamento acque. Che risultati avete raggiunto?
Il processo di produzione degli anestetici dentali eseguito nello stabilimento di Capua non prevede trasformazione chimica o biologica di sostanze chimiche, ma la solubilizzazione in acqua opportunamente purificata di principi attivi farmacologi.
Le acque reflue di processo pertanto derivano da due direttrici principali:
- spurghi tecnologici derivanti dal processo di trattamento dell’acqua prelevata dall’acquedotto comunale per la sua purificazione e industrializzazione;
- sterilizzazione e lavaggi dei tool a supporto della preparazione del prodotto.
Il processo di purificazione dell’acqua è costituito da una serie di step che porta alla produzione dell’ingrediente principale del farmaco, cioè l’acqua per iniettabili (WFI, acqua ultrapura destinata ad essere iniettata nel corpo umano). Tale processo determina circa il 98% dei reflui generati dallo stabilimento costituito quindi di fatto da acqua con una più alta concentrazione di sali.
La WFI generata, oltre ad essere utilizzata per il prodotto, viene usata per le sterilizzazioni ed i lavaggi dei tools a supporto della preparazione del prodotto e pertanto restituita come refluo.
Tutti i reflui di processo vengono convogliati ad un impianto di trattamento chimicofisico con l’obiettivo di restituire acqua privata di eventuali inquinanti residui.
A testimonianza dell’impegno nella riduzione dell’inquinamento delle acque reflue, la soluzione anestetica in eccedenza, comunque classificata come sostanza non pericolosa ai sensi delle disposizioni di cui al Regolamento (CE) 1272/2008, non viene gestita come un refluo da trattare, ma, come un rifiuto liquido raccolto in opportune taniche per lo smaltimento in idonei impianti di trattamento.