
Parco delle 5 Terre, danneggiate le recinzioni anti-ungulati. Chi sono i vandali amici dei cinghiali?

Il Parco Nazionale delle 5 Terre, come molte altre aree protette, è alle prese con il contenimento dei cinghiali che – come in altri Parchi – sembrano però avere diversi amici. L'Ente Parco ha infatti segnalato i continui danneggiamenti alle recinzioni elettrificate, «opera indispensabile per un controllo integrato della presenza degli ungulati che danneggiano le colture, i terrazzamenti ed i sentieri». Il Parco è preoccupato per i reiterarsi di atti di vandalici a danno della comunità e quindi ha provveduto a denunciare l'accaduto agli uffici competenti e ad adottare misure di prevenzione e rafforzamento del controllo, in collaborazione con il Corpo Forestale dello stato.
La presenza dei cinghiali è insostenibile per il paesaggio delle 5 Terre e causa ripercussioni negative a livello socioeconomico, su una produzione vitivinicola già limitata del famoso Sciacchetrà, in un contesto rurale segnato dal forte abbandono del lavoro agricolo. Un problematica che, come in altri Parchi e zone agricole, interessa molti agricoltori, soprattutto quelli più anziani, già alle prese con pratiche colturali difficili e complesse in un ambiente completamente modellato dall’uomo.
Cosa sta succedendo lo spiega bene una nota tecnica “Segnalazione danneggiamento della recinzione elettrica comprensoriale della strada dei Santuari presso Volastra”, realizzata per l’Ente Parco da da Daniele Duradoni, un esperto di gestione faunistica. Duradoni spiega che il 16 gennaio, durante il periodico sopralluogo «sono stati rilevati diversi danneggiamenti alla recinzione che ne hanno compromesso l’efficace funzionamento. In alcuni punti è stato tagliato il filo, in altri sono stati spostati gli isolatori allo scopo di permettere il passaggio degli animali e infine per un tratto di circa 100 metri sono stati sfilati dal terreno 30 paletti e gettati nella scarpata a bordo strada. Risulta evidente che tali danneggiamenti non sono imputabili ad eventi atmosferici, naturali o per il passaggio di un animale selvatico ma sicuramente il risultato di un intervento umano». Comunque la funzionalità della recinzione è stata subito ripristinata.
Ma chi e perché vandalizza le recinzioni anti-cinghiale? L’ipotesi è che gli atti vandalici siano stati fatti da frange anti-parco, da qualche contadino per aprirsi un passaggio o semplicemente per ignoranza sulla funzione della recinzione elettrica. I tecnici faunistici stanno ragionando «sull’opportunità di installare dei cartelli informativi da disporre alle estremità della recinzione e in prossimità delle intersezioni con altri sentieri – sui legge nella relazione - Questi cartelli non eviterebbero i sabotaggi alla recinzione da parte di chi fosse contro il Parco ma avrebbero lo scopo di informare i turisti sulla funzione svolta dalla recinzione evitando che, per un difetto di comunicazione, proprio i turisti fossero autori dei danneggiamenti e potrebbero servire anche per segnalare eventuali danneggiamenti futuri. I cartelli dovrebbero essere in materiale resistente agli agenti atmosferici e redatti in almeno tre lingue potrebbero riportare la funzione della recinzione e le motivazioni che hanno portato alla sua realizzazione».
