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Mosca delle olive, come sfruttare le sue strategie di combattimento per vincerla

Lo studio dell’università di Pisa utile per contrastare la diffusione del parassita delle piante
 |  Natura e biodiversità

Un team coordinato da Giovanni Benelli e Angelo Canale, del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, ha pubblicato su Nature Scientific Reports lo studio “Contest experience enhances aggressive behaviour in a fly: when losers learn to win”, nel quale i ricercatori italiani   e Nicolas Desneux dell’Inra francese e Russell H. Messing del Kauai Agricultural Research Center dell’università delle Hawaii - Manoa, sottolineano che «In molte specie animali, l’esperienza nel combattimento influenza le caratteristiche e gli esiti dei conflitti successivi. Secondo la teoria corrente, i vincitori hanno maggiori probabilità di vincere di nuovo (winner effect), mentre i vinti hanno sempre più probabilità di perdere ancora una volta (loser effect). Tuttavia, questo sembra non valere per tutti gli animali».

Benelli Canale ed i loro colleghi hanno utilizzato la mosca delle olive, Bactrocera oleae, come modello per studiare il winner e il loser effect «durante le interazioni aggressive tra maschi, funzionali al mantenimento di singoli territori nei quali intraprendere il corteggiamento delle femmine» e la ricerca ha dimostrato come «vincitori e perdenti di almeno due incontri consecutivi aumentino funzionalmente la loro aggressività negli incontri successivi, ottenendo maggiore successo nei combattimenti».

Benelli spiega che «L’esperienza di combattimento fisico non è necessaria per indurre iper-aggressività in questi animali. Infatti, la sola esposizione a un possibile avversario è sufficiente per indurre elevati livelli di aggressività nei maschi di B. oleae”».

Lo studio evidenzia che «Questi insetti sono in grado di utilizzare informazioni acquisite da vittorie e sconfitte precedenti per migliorare le loro performance di combattimento e ottenere così maggiore successo negli scontri contro maschi inesperti». Seconmdo Canale, «Poter rendere più competitivi i maschi di questa specie può essere utile per il miglioramento della tecnica dell’insetto sterile, poiché maschi sterili iper-aggressivi avranno maggiore successo in campo nel corteggiamento delle femmine».

Redazione Greenreport

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