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La prima foto del colobo rosso di Bouvier, la scimmia creduta estinta (FOTOGALLERY)

Due giovani ricercatori indipendenti fotografano in Congo una madre con il figlio
 |  Natura e biodiversità

Si credeva che il colobo rosso di Bouvier (Piliocolobus pennantii bouvieri), una rara sottospecie di colobo di Pennant, si fosse estinto negli anni ’70 del secolo scorso, prima che qualcuno riuscisse a fotografarlo, era stato solo descritto  in un libro nel 1949 nel quale si diceva che viveva nelle foreste paludose dei fiumi Likouala e Sang, ma a febbraio   due ricercatori indipendenti, Lieven Devreese e Gaël Elie Gnondo Gobolo, lo hanno ritrovato ed immortalato nel Parco nazionale di Ntokou-Pikounda in Congo, un’area protetta istituita nel 2013 grazie al contributo della Wildlife Conservation Society (Wcs).

La foto della scimmia “estinta” scattata da  Devreese , un giovane primatologo belga, mostra una femmina con il piccolo, ed è eccezionale perché è la prima mai scattata a questo primate e attesta la sua esistenza, messa in dubbio dalla comunità scientifica.

Il Piliocolobus pennantii bouvieri era stato  descritto per la prima volta nel 1887, ma è sempre stato molto elusivo, invece la comunità locale del Ntokou-Pikounda  non si è mostrata per nulla sorpresa, visto che era a conoscenza che quelle scimmie che hanno tanto stupito i ricercatori vivessero nella loro foresta.

Infatti, Devreese e Gnondo Gobolo, che hanno finanziato il loro  studio grazie al crowdfunding si Indiegogo, hanno chiesto l’aiuto di guide locali per rintracciare il colobo rosso di Bouvier  e e Devreese dice a National Geographic: «Inutile dire che vederlo è stata una grande soddisfazione, e un enorme sollievo. La specie non era stata avvistata per alcuni decenni, ma solo perché nessuno si è premurato di cercarla.  L'habitat dell'animale, costellato di paludi e corsi d'acqua, ha sicuramente reso più difficili le ricerche. L'area è accessibile solo via fiume, e non mi risulta che ci siano ONG che lavorano nell'area».

Devreese e e Gnondo Gobolo sperano che le foto possano contribuire a portare più notorietà, e quindi fnanziamenti, al Parco nazionale di Ntokou-Pikounda, che attualmente è poc più di un cofine segnato su una carta con pochissimi fondi a disposizione.  Devreese  conclude: «Speriamo che questa scoperta richiami attenzione sul parco, e che qualche ONG internazionale inizi a lavorare con lo staff congolese».

I colobi rossi di Bouvier sembrano essere estremamente a rischio per la caccia alla selvaggina, infatti i colobi rossi sono tra  più grandi primati delle foreste del Congo e sono apprezzati molto apprezzati dai cacciatori che li vendono facilmente nei mercati.  Queste scimmie hanno un altro problema: credono di essere sicuri tra gli alberi e si fermano a guardare gli uomini dall’alto invece di fuggire.

Fiona Maisels, dalla Wildlife Conservation Society (Wcs), ha detto: «Siamo molto contenti, infatti, che Lieven e Gaël siano  riusciti a raggiungere il loro obiettivo, non solo di confermando  che Colobo rosso di Bouvier esiste ancora, ma riuscendo anche a ottenere una chiara immagine di una madre e del cucciolo. Per fortuna, molti di questi colobi vivono nel parco nazionale istituito  di recente e sono protetti da minacce quali le concessioni forestali,  l'agricoltura e le strade, ognuna delle quali  può portare a un aumento della caccia».'

James Deutsch, vice presidente conservation strategy della Wcs conclude: «La conferma che Colobo rosso di Bouvier prospera ancora in questa zona ci ricorda che sulla Terra rimangono dei  luoghi selvaggi sostanzialmente intatti, e dovrebbe ridare energia a noi tutti per salvarli prima che sia troppo tardi».

Redazione Greenreport

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