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Clonazione in serie in Cina: a Tianjin apre la fabbrica di cloni animali più grande del mondo

Produrrà un milione di embrioni di bovini da carne, ma anche cani, cavalli da corsa e primati
 |  Natura e biodiversità

Diversi istituti di ricerca e biotecnologia asiatici hanno deciso di costruire il più grande impianto di clonazione animale del mondo in Cina. A realizzarlo sono il Comitato di gestione dello sviluppo economico e tecnico di Tianjin, la megalopoli portuale a nord della Cina, e Sinica, una filiale di Boyalife, un’industria che produce cellule staminali e che si occupa anche di medicina rigenerativa.

La costruzione della mega-fabbrica di cloni richiederà un investimento di 200 milioni di yuan (31 milioni di dollari) e sarà sostenuta da Sooam Biotech, l’istituto biotecnologico sudcoreano conosciuto (per qualcuno famigerato) per aver creato diversi cloni animali e per l’utilizzo di una tecnologia transgenica che usa cellule staminali. Sooam Biotech e Boyalife  nel 2015 hanno venduto 550 cani clonati ad aeroporti, dogane e polizie di mezzo mondo, Cina compresa.

Il complesso scientifico, che avrà anche una sala espositiva ed un’area di stoccaggio, ospiterà diversi laboratori e centri studi per ricerche genetiche «con propositi di ricerca ed educativi», spiega l’agenzia ufficiale cinese Xinhua.

Con questo accordo la Cina favorisce ufficialmente questa tecnica controversa e contestata  mettendo a disposizione la Zona di sviluppo economico e tecnologico di Tianjin (ZDETT), un’area di sviluppo commerciale sponsorizzata dal governo cinese, dove verranno clonati cani, bovini da carne e cavalli da corsa, ma anche primati. L'edificio principale è già in costruzione e dovrebbe essere operative entro il primo semestre del 2016.

Secondo Xu Xiaochun, presidente del consiglio di amministrazione di Boyalife Group, che ha sede a  Wuxi, nella provincia orientale cinese di Jiangsu, Il centro di Tianjin dovrebbe iniziare le sue attività producendo 100.000 embrioni di bovini all’anno, per poi arrivare a produrne un milione.

Sinica collabora già con l’istituto di medicina molecolare di Pechino e l’Accademia internazionale di biomedicina di Tianjin e punta ad «accelerare l’integrazione della tecnologia di clonazione nella moderna industria dell’allevamento migliorando le razze degli animali, rafforzando allo stesso tempo le loro capacità di resistere alle malattie».

Redazione Greenreport

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