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Conto alla rovescia per le Vaquitas: le focene più piccole potrebbero estinguersi entro due anni (VIDEO)

Il divieto di pesca nel loro habitat potrebbe non essere sufficiente a salvarle
 |  Natura e biodiversità

La Expedición Internacional Vaquita Marina 2015 non ha portato buone notizie: la focena messicana è  sempre più in pericolo di estinzione. Le vaquitas (Phocoena sinus), che vivono solo in una piccola area dell’ Alto Golfo de California, sono il cetaceo più piccolo del mondo ed anche quello con l’areale più ristretto  e i ricercatori dicono che «I dati più recenti delle ricerche di monitoraggio acustico indicano una forte diminuzione dei numeri delle vaquitas» ed hanno chiesto al governo del Messico di «Prendere iniziative senza precedenti e salvare questa specie dall’estinzione, che è il risultato delle morti accidentali per immagliamento nelle reti da pesca utilizzate per la cattura di pesci e gamberoni».

Nel corso degli ultimi decenni, centinaia di vaquitas sono morte nelle reti da posta  e nel 2013 il governo messicano aveva annunciato un piano triennale per eliminare gradualmente l'uso di tali reti e proteggere le minuscole focene. Nell’aprile 2015 il presidente messicano Enrique Peña Nieto aveva annunciato il divieto di pesca per 2 anni nell’areale delle vaquitas e l’ Expedición Internacional Vaquita Marina, organizzata dalla Secretaria del Medio Ambiente y Recursos Naturales (Sermanat) e dal Southwest Fisheries Science Center della Noaa Usa è servita a capire la consistenza reale di una popolazione già ridotta ai minimi termini. Ne è venuto fuori che le piccole focene sono ormai sicuramente meno di 100 e Barbara Taylor, leader del marine mammal genetics group del National Marine Fisheries Service Noaa, ha detto alla recente Conference on the Biology of Marine Mammals di San Francisco: «Negli ultimi 5 anni abbiamo perso il 70 – 80% per cento delle vaquitas. E' stata una perdita spettacolare, scioccante».

La Taylor ha aggiunto che, dopo diversi anni di sforzi per proteggerle dalla pesca, gli ambientalisti avevano cominciato a essere fiduciosi riguardo al destino della vaquitas, «Poi è emersa una nuova minaccia. A partire da circa il  2012, alcuni pescatori hanno iniziato a prendere di mira illegalmente un’altra specie in pericolo critico, chiamata Totoaba» (Totoaba macdonaldi). Le vesciche natatorie di questi grossi pesci sono molto ricercate dalla medicina tradizionale cinese e  possono essere vendute a più di 3.800 dollari alla libbra.

Secondo i biologi il rapido declino delle vaquitas è colpa della pesca al Totoaba, che sarebbe vietata dal  1993. Secondo  Lorenzo Rojas-Bracho, a capo del team del Sermanat dell’Expedición Internacional Vaquita Marina 2015 «Le vesciche di pesce non sono neanche necessariamente vendute subito i come medicinali. Alcune persone in Cina stanno comprando Totoaba come investimento, lo stoccano in attesa che alzino i prezzi, quando sarà  ancora più raro». Ma, come per la maggior  parte dei reati che riguardano la fauna selvatica, le punizioni per la pesca illegale Totoaba sono quasi inesistenti. Rojas-Bracho spiega che «Chi viene sorpreso con del Totoaba potrebbe dover affrontare una multa di  500 dollari», non è prevista nessuna pena carceraria e il rischio vale sempre, visto che le vesciche natatorie del pesce vengono vendute a prezzi altissimi.

«Qualcosa potrebbe cambiare – dice  Rojas-Bracho - il Congresso messicano ha recentemente votato un progetto di legge,  non ancora promulgato come legge, che renderebbe la pesca e il contrabbando di  Totoaba un reato con pene equivalenti a quello di traffico di cocaina».

La Taylor aggiunge che «La tempistica di questa nuova legge non poteva essere migliore, dato che i Totoaba hanno appena iniziato la loro stagione annuale di riproduzione. Sono risaliti nelle acque poco profonde dove il fiume Colorado sfocia  nel Golfo del Messico. Ecco dove depongono le uova. I Totoaba stanno solo arrivando e saranno lì per i prossimi tre mesi. Avere una legge approvata definitivamente in tempo per fermare o limitare il bracconaggio in quella zona sarebbe di vitale importanza non solo per i Totoaba ma qualsiasi vaquitas nuoti nelle vicinanze».

Intanto i ricercatori stanno tentando di trovare nuove tecnologie di pesca più sicure per le vaquitas e il divieto del governo  messicano scade tra soli 18 mesi, troppo poco per salvare le focene. Per Rojas-Bracho «Deve essere promulgato un divieto permanente per le reti da posta ed è necessario un finanziamento per sviluppare tecniche di pesca alternative, come la pesca a strascico di dimensioni limitate, che è già stata approvata per la cattura di gamberetti. Abbiamo una buona soluzione per i gamberi, ma non per il pesce». Una rete a strascico sostenibile per il pesce è in fase di test.

La Taylor conferma che l’aumento della pesca illegale ai Totaba ha rappresentato un danno enorme per le vaquitas ed evidenzia che questi piccoli cetacei «Necessitano di circa 6 anni per raggiungere l'età riproduttiva e la ricerca indica che partoriscono solo ogni due anni, a fronte di ogni anno per le altre specie di focene. Ci vorrebbero 40 anni pe recuperare quello che abbiamo perso negli ultimi cinque anni».

I ricercatori della Expedición Internacional Vaquita Marina 2015 speravano che le vaquitas avressero ripreso a crescere del 4% all’anno, ma invece hanno scoperto un  drammatico decremento del 67% tra il 2011 e il 2014. A questi ritmi di depauperamento della popolazione e permanendo i pericoli derivanti dalla pesca e dal bracconaggio, le vaqujitas potrebbero essere scomparse entro i prossimi due anni.

 

Redazione Greenreport

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