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Isole del Mar Rosso senza plastica, al via in Egitto una campagna per il corretto smaltimento dei rifiuti

Un’iniziativa nelle aree protette del Mar Rosso insieme ai centri di immersione subacquea
 |  Natura e biodiversità

Chi è stato in Egitto sa che lo smaltimento dei rifiuti non è certo uno dei fiori all’occhiello di un Paese con colossali problemi, ma dopo l’allarme lanciato dall’Onu sui rischi per la vita marina provocati dell’aumento della plastica in mare, la Red Sea Marine Park Authority  ha dato il via alla campagna "Mantieni intatta questa bellezza per le prossime generazioni perché è ricchezza economica nazionale" e, presentandola, Egypt Indipendent , ricorda che «I rapporti delle Nazioni Unite hanno rivelato che i rifiuti di plastica minacciano le barriere coralline nei mari e negli oceani a causa della sua lenta decomposizione«.

La campagna fa parte dell'iniziativa “Red Sea Islands free from plastic” che verrà realizzata a Wadi al-Gamal, nell'area di Marsa Allam, in collaborazione con la Fondazione Shabab betheb Masr (i giovani amano l’Egitto) e che punta a proteggere il turismo subacqueo come l'elemento più importante dell'attività turistica nel Mar Rosso, che attira circa 2 milioni di turisti all'anno.

Red Sea Islands free from plastic” è iniziata con l'eliminazione dei rifiuti di plastica dalle isole di Um al-Sheikh e Mahabs, dalla spiaggia di Hamata nell'area protetta di Wadi al-Gamal e «continuerà fino a quando tutte le isole e le spiagge e le aree di immersione nelle aree protette saranno completamente prive di rifiuti».

Infatti, oltre a utilizzare un sistema di controllo sullo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle di imbarcazioni, l'iniziativa prevede una cooperazione continua con i centri di immersione e le organizzazioni della società civile. Inoltre, alla campagna "Mantieni intatta questa bellezza per le prossime generazioni perché è ricchezza economica nazionale" prevede la continua sensibilizzazione sui rischi di un cattivo smaltimento dei rifiuti e incoraggia l'uso di sacchetti di carta anziché di plastica.

Redazione Greenreport

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