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Due casi toscani nel primo rapporto Ispra sul danno ambientale (2017-2018)

Nei 30 casi accertati, un sito all’Isola d’Elba e uno in provincia di Arezzo
 |  Natura e biodiversità

L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha presentato oggi il suo primo rapporto “Il danno ambientale in Italia: i casi accertati negli anni 2017 e 2018”, e tra i 30 i casi per i quali è stato accertato un grave danno o minaccia ambientale ce ne sono anche due in Toscana. Ecco le schede pubblicate da Ispra nel rapporto: Il caso numero 12 riguarda il «Ripascimento di un arenile in assenza di autorizzazione, con l’utilizzo di materiale non idoneo allo scopo e soggetto a fenomeni erosivi» nell’Isola Elba nord-orientale. Gli esiti dell’istruttoria Ispra hanno dato come risultato: «Danno ex articolo 18 legge 349/96 Dispersione in mare, con conseguente intorbidimento delle acque e deposizioni sui fondali, di materiali fini utilizzati nel ripascimento. Impatti sull’habitat marino con parziale distruzione della prateria di posidonia. Riparazione primaria: risarcimento dei costi sostenuti dallo Stato per ulteriori interventi di ripascimento nello stesso arenile. Riparazione compensativa: interventi di valore tale da compensare la perdita temporanea dei servizi ecosistemici dalla prateria di posidonia danneggiata». Il caso numero 13 riguarda le « Emissioni in atmosfera di un impianto di recupero e smaltimento tramite combustione di rifiuti in quantitativi superiori a quelli previsti nelle procedure di compatibilità ambientale», in Provincia di Arezzo. Gli esiti dell’istruttoria Ispra hanno dato come risultato: «Danno ex articolo 18 legge 349/96 Produzione di un carico emissivo in atmosfera superiore a quello atteso e autorizzato con effetti sulla qualità dell’aria. Riparazione compensativa: interventi su altre fonti emissive nello stesso territorio per ridurre il relativo carico di inquinanti di una quantità pari al carico emissivo in eccesso».

Redazione Greenreport

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