
Cucciolo di foca monaca in Salento, Wwf: «L’avvistamento è una splendida notizia»

Uno dei mammiferi marini più rari al mondo, la foca monaca, è tornata a palesarsi sulle coste del Salento con un esemplare molto speciale: è stato infatti avvistato un cucciolo di Monachus monachus, che porta speranza nel cupo scenario definito dai dati Iucn (l’Unione internazionale per conservazione della natura), che limita a circa 700 il numero di esemplari di foca monaca che si stima siano presenti in tutto il bacino mediterraneo, compresi i nuclei dell’Atlantico, nell’arcipelago di Madeira, e lungo le coste tra Marocco e Mauritania.
«Oggi il sogno diventa realtà – commenta Isabella Pratesi, direttore Conservazione del Wwf Italia– sono già diversi anni che le segnalazioni arrivano sempre più frequenti dalle nostre coste. Quella del Salento non ci deve sorprendere dato che esistono nuclei, più o meno grandi, in diverse aree dell’Adriatico. L’avvistamento di questo cucciolo è comunque una splendida notizia perché una delle ipotesi è che il piccolo sia nato proprio lungo le nostre coste. Non distante dal luogo dell’avvistamento c’è tra l’altro San Foca, toponimo che richiama una presenza storica dell’animale nel Salento. Come spiegano gli esperti del Gruppo Foca Monaca, le giovani foche, se vi sono condizioni di abbondanza di cibo, frequentano i tratti costieri soprattutto nei loro primi mesi di vita quando la madre smette di accudirli nelle ore diurne. Sarebbe importante in questa fase poter coinvolgere anche le comunità di pescatori locali per avere un ulteriore supporto nella raccolta delle informazioni in un’azione collettiva di Citizien science rispettosa della specie».
La raccomandazione del Wwf in caso di avvistamenti è quella di seguire le indicazioni delle autorità competenti (Guardie costiere, etc), che raccomandano di non avvicinare l’animale sia in mare sia lungo le spiagge. Il comportamento dell’uomo in questi casi, infatti, deve essere di massima attenzione soprattutto nel caso dei cuccioli, perché qualunque contatto potrebbe compromettere il rapporto del piccolo con la madre che in questa fase è probabile che possa continuare ad accudirlo nelle ore notturne. Il rapporto tra mamma e cucciolo infatti è prevalentemente olfattivo e qualunque contatto con l’uomo potrebbe essere fatale, anche dal punto di vista sanitario.
