
Green List Iucn: candidati due Parchi nazionali toscani

Cresce in Italia la Green List della Iucn per le aree naturali protette. Federparchi ha annunciato che «E' ormai a buon punto il percorso per la certificazione di qualità di tre parchi nazionali, l'Arcipelago Toscano, le Foreste Casentinesi e Gran Sasso- Monti della Laga, e un'area marina protetta, quella di Punta di Campanella in Campania». La Green List è l'elenco che premia le eccellenza mondiali delle aree protette per capacità gestionali e di conservazione, conta 46 siti distribuiti su 14i paesi.
Molto positiva è la valutazione di Giampiero Sammuri, presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e di Federparchi: «Il valore di Green List non risiede unicamente in una gratificazione per le capacità di un Parco, ma ha risvolti molto importanti per le politiche di sostenibilità di tutto il Pianeta. Riuscire a dimostrare l'efficacia e i risultati delle proprie azioni per il territorio e gli abitanti significa affermare con forza il proprio ruolo e ottenere anche maggiore ascolto e risorse sia dal pubblico che dal privato. Le finalità di un parco sono a servizio di tutta la comunità sia locale che globale. Questo compito che in passato sembrava relegato a una mera testimonianza di salvaguardia di specie e habitat in pericolo, oggi è diventato parte importante di una sfida che impegna i responsabili politici ed economici di tutto il mondo. I parchi, soprattutto quelli riconosciuti Green List, rappresentano un fondamentale riferimento tecnico e di governance per il mantenimento delle risorse naturali fondamentali per la salute e l'economia di tutti i cittadini».
Anche Luca Santin, presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è entusiasta della strada intrapresa: «La Green List della Iucn, la più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di conservazione della natura, è il primo standard mondiale per la certificazione della qualità ambientale delle aree protette. Ci aspetta molto lavoro preparatorio nei prossimi mesi e quando si raggiungono questi livelli non è mai lecito dare le cose per scontate, ma le foreste vetuste del nostro Parco nazionale, già riconosciute Patrimonio dell'umanità Unesco dal 2017, hanno senz'altro tutti i requisiti per questo suggello».
Infatti, il cammino è impegnativo: per accedere alla Green List le aree naturali protette devono rispondere a tutti i requisiti di qualità richiesti dal Global Standard, sia in termini di conservazione del capitale naturale che per quanto riguarda il management dell'area protetta. I criteri per l'accesso alla lista hanno, inoltre, una specificità rispetto al paese ove si trovano, con ulteriori elementi di valutazione relativi all'adattamento alla loro realtà. Rilevanti sono anche i punti che riguardano la partecipazione e la condivisione con le comunità e il territorio in materia di sostenibilità; quest'ultima è valutata sia in termini di governance, sia per quanto riguarda infrastrutturazione ed attività produttive all'interno del perimetro dell'area protetta.
Federparchi conclude: «Grazie all'impegno del Ministero dell'ambiente e al supporto di Federparchi, le quattro aree protette stanno svolgendo le procedure per aggiungersi al Parco Nazionale del Gran Paradiso che si appresta, invece, a rinnovare la sua presenza nella Green List. L'attività per l'adesione alle Liste Verdi prosegue rispettando la norme dell'emergenza sanitaria, quindi tutta online tramite smartworking, ad eccezione delle visite sul campo rinviate per le medesime ragioni. Una volta completato il percorso, l'Italia avrà cinque parchi nella lista "verde" dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura; a questi altri se ne aggiungeranno altri che stanno avviando l'iter. I parchi italiani candidati alla Green List della IUCN sono consapevoli dell'impegno da svolgere, a maggior ragione in vista del Congresso mondiale della Iucn che si dovrebbe svolgere a giugno a Marsiglia (al momento è confermato, ma dipenderà dall'emergenza sanitaria in corso). Nel frattempo le nostre aree protette si attrezzano per spostare ancora più avanti l'asticella della sostenibilità e della conservazione, determinate a rimarcare il loro essere "scrigni di bellezza e biodiversità", un bene comune di tutta Italia».
