Skip to main content

L’orso era un tasso. I parchi nazionali della Majella e Abruzzo, Lazio e Molise: basta notizie non verificate

Una fake news rilanciata dal Messaggero ha costretto Carabinieri Forestali e Parchi a intervenire
 |  Natura e biodiversità

L’8 di agosto 2020 sull’edizione abruzzese del Messaggero  - un giornale che negli ultimi tempi sembra essersi specializzato in  bufale zoologiche – è comparsa con rilievo la notizia che un orso marsicano (Ursus arctos marsicanus) avrebbe fatto la sua comparsa nei vigneti di Villa San Nicola a Ortona a Mare, in provincia di Chieti.

Un articolo che ha suscitato clamore e stupore ma che in realtà, come hanno fatto subito notare in un comunicato congiunto i i Parchi Nazionali della Majella e d’Abruzzo, Lazio e Molise, conteneva molte inesattezza  che hanno spinto i due Enti Parco a «fornire una corretta informazione ai cittadini ed evitare paure e clamori immotivati».

I due Parchi evidenziano che «La prima cosa da chiarire è che l’avvistamento in questione non era relativo a un Orso bruno marsicano, ma in base all’analisi delle tracce e delle latrine lasciate dall’animale si tratta senza ombra di dubbi di un esemplare di tasso, un mustelide comune in Abruzzo anche  a quote collinari e costiere.  Va anche detto che se in linea teorica la presenza di un orso a quelle quote e in quel tipo di ambiente non sarebbe impossibile, allo stato attuale di distribuzione della specie appare inverosimile oltre che altamente improbabile».

Ma l’improbabile segnalazione da parte di un cittadino ha costretto i Carabinieri Forestali a intervenire e  a chiedere il supporto dei tecnici del Parco Nazionale della Majella e non del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise come erroneamente riportato dall’articolo.

La nota dei Parchi sottolinea che ««Da subito sia ai Carabinieri Forestali, sia ai tecnici del Parco è parso chiaro che le tracce lasciate dall’animale escludessero in maniera chiara che si poteva trattare di orso marsicano, ma di un’altra specie, il tasso appunto, le cui impronte sono simili a quelle dell’orso, ma hanno dimensioni molto, molto ridotte».

Le due aree protette abruzzesi concludono: «L’Orso bruno marsicano è la specie simbolo della nostra Regione che tutti abbiamo il dovere di conservare, e soprattutto di  non divulgare notizie errate prima di aver accertato con sicurezza i fatti, altrimenti corriamo il rischio di fare disinformazione e creare false paure nei cittadini non abituati alla presenza dell’orso».

 

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.