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I delfini di fiume dell’Indo e del Gange in via di estinzione sono due specie diverse e non una sola

Aveva ragione Giorgio Pilieri: quella dell’Indo è una specie separata di “delfino cieco”
 |  Natura e biodiversità

All'inizio degli anni '70, lo scienziato italiano Giorgio Pilleri catturò un piccolo numero di delfini di fiume nell’Indo in Pakistan e li riportò a Berna, in Svizzera, per studiarli. Nessuno dei delfini sopravvisse per più di pochi mes ma, dopo aver esaminato i loro crani, Pilleri stabilì che erano una specie diversa dai delfini di fiume del vicino Gange, in India. Ma successivamente, gli scienziati respinsero le affermazioni di Pilleri e alla fine degli anni '90 i delfini d'acqua dolce dell'Indo e del Gange vennero riuniti in un'unica specie altamente minacciata. Dopo 20 anni di ricerche, il nuovo studio “Taxonomic revision of the South Asian River dolphins (Platanista): Indus and Ganges River dolphins are separate species”, pubblicato su Marine Mammal Science  da  un team di ricercatori britannici, pakistani, indiani e statunitensi è arrivato alla conclusione che Pilieri aveva ragione: i delfini di fiume dell’Indo e quelli che vivono nel bacino dei fiumi Gange-Brahmaputra «sono sufficientemente distinti per essere classificati come specie a pieno titolo».

Lo studio ventennale è stato guidato da Gill Braulik della Sea Mammal Research Unit (SMRU)dell’università di St Andrews, che ha viaggiato tra l'India e il Pakistan alla ricerca di teschi di delfini da misurare e la sua ricerca dimostra che le due specie di delfini sono differenti per nuomero di denti, colorazione, modelli di crescita e forme del cranio, nonché per chiare differenze genetiche.

Braulik spiega che «Riconoscere le differenze a livello di specie tra i delfini del fiume Indo e Gange è estremamente importante poiché rimangono solo poche migliaia di individui di ciascuna specie. Sono stati a lungo considerati come due dei mammiferi più minacciati al mondo e la mia speranza è che le nostre scoperte porteranno ad avere l'attenzione tanto necessaria su questi straordinari animali per aiutarli a prevenire l'estinzione».

La ricerca ha travalicato le rivalità storiche indo-pakistane ed ha avuto successo grazie a una collaborazione a lungo termine tra l'università di St Andrews, il Wwf Pakistan, l'nniversità indiana di Patna e il Southwest fisheries science center della National oceanic and atmospheric administration Usa e al lavoro di altri  ricercatori dell'Asia meridionale. .

I delfini di fiume dell’Indo e del Gange vengono spesso chiamati delfini ciechi perché vivono in fiumi naturalmente fangosi e, nel corso di milioni di anni di evoluzione, hanno perso la vista e si affidano invece a un sofisticato sonar o sistema di ecolocalizzazione per nuotare e catturare le prede. Entrambe le specie sono elencate come minacciate di estinzione nella Lista Rossa Iucn e i pericoli più ricorrenti per questi cetacei sono l’impigliamento accidentale e l’annegamento nelle reti da pesca, l’inquinamento dei corsi d'acqua dove vivono e la costruzione di dighe idroelettriche e sbarramenti per l’irrigazione.

Randall Reeves, presidente dell’Iucn Cetacean Specialist Group, che non ha partecipato allo studio, ha commentato: «Il rapido declino e l'estinzione del delfino del fiume Yangtze in questo secolo è stato un avvertimento molto chiaro: dobbiamo agire rapidamente per proteggere le restanti specie di delfini di fiume, incluse quelle dell'Indo. e del  Gange, che sono tutte seriamente minacciate. I sistemi di acqua dolce in cui vivono devono essere gestiti con la biodiversità come priorità assoluta».

La popolazione di delfini di fiume del Gange è in calo e stimata in diverse migliaia di individui sparsi nei fiumi del Bangladesh, dell'India e del Nepal.

I delfini di fiume dell’Indo, che vivono principalmente in Pakistan, hanno invece mostrato un impressionante recupero negli ultimi 20 anni, passando da circa 1.200 esemplari nel 2001 a quasi 2.000 nel 2017, nonostante gli enormi problemi che devono affrontare, compreso un calo dell'80% del loro areale.

Uzma Khan, coordinatrice per l'Asia della River dolphin initiative del Wwf, conclude: «Il recupero dei delfini di fiume dell’Indo in Pakistan è dovuto a decenni di lavoro sul campo con le autorità governative e le comunità e dimostra cosa è possibile fare quando lavoriamo insieme. Questa incredibile specie e tutte le altre popolazioni di delfini di fiume devono ancora affrontare gravi sfide, ma possiamo salvarle e così facendo salveremo molto di più, poiché centinaia di milioni di persone e innumerevoli altre specie dipendono dalla salute dei fiumi dei delfini di fiume».

Redazione Greenreport

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