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Specie esotiche invasive: avvio della procedura di infrazione contro l’Italia e altri 17 Stati membri

La Commissione Ue accusa l’Italia di non proteggere l'ambiente e la biodiversità dalle specie invasive
 |  Natura e biodiversità

La Commissione europea ha invitato Italia, Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna, ad «Attuare varie disposizioni del regolamento 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive».

In un comunicato la Commissione spiega che «Le specie esotiche invasive sono piante e animali che, a seguito di un intervento umano, si insediano in zone che non fanno parte del loro areale naturale, si diffondono rapidamente e costringono le specie autoctone ad abbandonare tali aree, con gravi conseguenze economiche e ambientali».

La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora a ognuno dei 18 Stati membri che ora hanno 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. La Commisione Ue ricorda che, In mancanza di una risposta soddisfacente, potrà decidere di emettere un parere motivato e che «Sia l’European Green Deal sia la strategia europea sulla biodiversità per il 2030 sottolineano quanto sia importante che l'Ue arresti la perdita di biodiversità mantenendo i siti naturali, migliorando gli ecosistemi danneggiati e ripristinandone il buono status ecologico».

La Commissione europea accusa i 18 Stati membri di non aver «elaborato, attuato e comunicato alla Commissione un piano d'azione (o una serie di piani d'azione) per affrontare i principali vettori tramite i quali le specie esotiche invasive di rilevanza per l'Ue sono accidentalmente introdotte e si diffondono». Inoltre la Bulgaria, la Grecia e la Romania non hanno istituito un sistema di sorveglianza delle specie esotiche invasive di rilevanza per l'Ue o non lo hanno integrato nel loro sistema esistente. La Grecia e la Romania non hanno posto in essere strutture pienamente operative preposte a eseguire i controlli ufficiali necessari a prevenire l'introduzione deliberata nell'Unione di specie di rilevanza. Il Portogallo non ha trasmesso una relazione in merito all'attuazione.

Redazione Greenreport

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