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Alcune popolazioni di tartarughe marine si stanno salvando dall’estinzione

Le tartarughe marine verdi e liuto mostrano segni di ripresa in più della metà delle unità di gestione regionali del mondo
 |  Natura e biodiversità

La valutazione dello stato di conservazione e determinare le priorità di gestione applicabili per la megafauna marina su più livelli pone sfide significative che vengono esemplificate dalle tartarughe marine, per questo, nel 2011 il Marine Turtle Specialist Group dell’(MTSG) della Species Survival Commission dell’ International Union for Conservation of Nature (SSC – IUCN), ha sviluppato il quadro di riferimento "Conservation Priority Portfolio" (CPP) per valutare il rischio e le minacce per la popolazione delle unità di gestione regionali (RMU).
Con il nuovo studio “Updated global conservation status and priorities for marine turtles”, pubblicato su Endangered Species Research, MTSG ha aggiornato il quadro CPP del 2011 con un processo di valutazione inclusivo e i risultati dell'indagine, che ha coinvolto 145 ricercatori di 50 Paesi, suggeriscono che «Lo stato di conservazione delle tartarughe marine sembra migliorare, ma permangono sfide significative».

Secondo il folto gruppo di scienziati, del quale faceva parte anche Paolo Casale, ricercatore del dipartimento di biologia dell'università di Pisa, rispetto alla precedente valutazione, «In media, i trend di abbondanza a lungo termine sono aumentati e i punteggi di impatto della minaccia sono migliorati per quasi il doppio delle RMU (53%) rispetto a quelli peggiorati (28%) (soglia ≥10% per le variazioni nei punteggi numerici)».
Ma i ricercatori avvertono che, se gli impatti delle minacce sono generalmente diminuiti, le catture accessorie della pesca restano a minaccia con il punteggio più alto per le regioni e le specie.

Dallo studio emerge comunque che «Lo stato di rischio-minaccia è migliorato per la maggior parte (54%) delle RMU. Oltre il 40% delle RMU è stato classificato come a basso rischio/minaccia bassa, 8 delle quali erano RMU di tartarughe verdi Chelonia mydas . Meno del 20% delle RMU è stato classificato come ad alto rischio/minaccia alta, 4 delle quali erano tartarughe liuto Dermochelys coriacea». A livello globale, le grandi tartarughe liuto sono la specie più a rischio di estinzione, ma secondo l’IUCN molte popolazioni sono in grave pericolo di estinzione. Bryan Wallace di Ecolibrium e dell’università del Colorado - Boulder, ha detto all’Associated Press che «Tutte e 7 le regioni in cui si trovano le tartarughe liuto sono esposte a rischi ambientali elevati. Le tartarughe liuto sono famose per compiere le migrazioni marine più lunghe mai condotte prima, con alcuni esemplari che percorrono a nuoto fino a 5.955 chilometri per tratta. Questa impresa le porta a spostarsi attraverso un'ampia fascia di regioni e può esporle a rischi particolari».

Anche le tartarughe verdi sono ancora considerate in pericolo a livello globale, ma i ricercatori hanno scoperto che le loro popolazioni mostrano segni di ripresa in molte regioni del mondo e una delle autrici dello studio, Michelle María Early Capistrán della Stanford University, fa notare che «Mettendo fine alla pesca commerciale e dando loro il tempo di riprendersi, le loro popolazioni ora stanno andando molto bene nelle acque costiere al largo di molte regioni del Messico e degli Stati Uniti». Le tartarughe marine sono state protette dall'Endangered Species Act statunitense del 1973 – che Donald Trump sta demolendo con i suoi ordini esecutivi proprio in questi giorni - mentre il Messico ne ha vietato la cattura nel 1990. La Early Capistrán evidenzia che «Ci sono voluti però alcuni decenni prima che i risultati di queste azioni, insieme agli sforzi per proteggere le spiagge di nidificazione e ridurre le catture accidentali durante la pesca, si riflettessero neo trend della popolazione».

La maggior parte delle RMU ad alto rischio/minaccia alta si trovava nell'Oceano Pacifico, mentre la maggior parte delle RMU a basso rischio/minaccia bassa si trovava nell'Oceano Atlantico. Undici RMU sono state valutate come aventi esigenze di dati critiche.
Wallace aggiunge che «In tutto il mondo, il problema della morte delle tartarughe marine dopo essere rimaste accidentalmente impigliate nelle reti da pesca rimane una grave minaccia. Si stanno sviluppando nuove tecnologie per salvare le tartarughe, ma per essere efficaci devono essere accettate e utilizzate regolarmente dalle diverse comunità di pescatori».

I ricercatori del Marine Turtle Specialist Group concludono: «I nostri risultati, forniti anche tramite una dashboard dati interattiva, sottolineano l'importanza di una pianificazione specifica per il contesto per indirizzare efficacemente le risorse di conservazione limitate. Le valutazioni future dovrebbero dare ulteriore priorità all'inclusione di argomenti, ricercatori e regioni sottorappresentati per affrontare al meglio le sfide di conservazione multiformi».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.