Skip to main content

Risorse toscane per il contenimento dei cinghiali all’Elba? L’assessora Saccardi dice no

Il circolo di Sinistra italiana-Avs: «Il presidente Giani e l’assessora Monni chiariscano se quanto detto corrisponde alle politiche della Giunta regionale»
 |  Natura e biodiversità

Le gravi dichiarazioni sull’emergenza ungulati all’Isola d’Elba fatte dall’assessora all’agricoltura e vicepresidente della Regione Stefania Saccardi durante la riunione convocata dal Prefetto di Livorno confermano la deriva filovenatoria che ha caratterizzato la giunta regionale negli ultimi 5 anni, una scarsa conoscenza della situazione insulare e una assoluta non conoscenza – o sottovalutazione – delle norme riguardanti le aree protette.

Bene hanno fatto i sindaci di Campo nell’Elba, Marciana Marina, Marciana e il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano a rispondere a tono a un’assessora regionale che ha dichiarato di non voler mettere risorse sul progetto di contenimento/eradicazione degli ungulati, nonostante che le politiche “straordinarie” di intervento della Regione abbiano portato fuori dal Parco a risultati risibili rispetto a quelli ottenuti dal Parco nell’Area protetta.

Alla vicepresidente Saccardi sembra ancora bruciare il fatto di essere stata costretta a riclassificare l’Isola d’Elba da area “vocata” ad area non vocata per il cinghiale e, infatti, praticamente non ha fatto niente per dar seguito alle azioni previste con la nuova classificazione impostale da Associazioni agricole e ambientaliste e da una parte delle forze politiche e amministrative.

Quello della esponente di Italia Viva sembra l’ultimo colpo di coda pre-elettorale di un’esperienza politica giunta ormai al termine e che l’ha vista anche protagonista come candidata a sindaco di Firenze in alternativa alla candidata di centro-sinistra che poi ha vinto le elezioni. Ora il presidente Giani e l’assessora all’ambiente Monni devono chiarire subito se quanto detto dall’esponente renziana corrisponde alle politiche della giunta regionale o se sono frutto di un’iniziativa personale o del suo Partito.

La difesa della biodiversità, dell’agricoltura e la sicurezza delle persone – soprattutto dopo l’ultimo tragico incidente mortale - dovranno essere i pilastri della nuova stagione politica necessaria per la Toscana e che potrà essere assicurata solo da un nuovo e diverso fronte progressista.

Ribadiamo quanto già scritto: il progetto di intervento sulle popolazioni di ungulati  deve essere partecipato e condiviso, a partire dalla salvaguardia della biodiversità e delle nostre specie autoctone ormai quasi estinte. Per questo sarà necessario non solo discutere con quanti sono d’accordo ma anche con le associazioni animaliste serie per capire quali sono le soluzioni – attuabili e scientificamente percorribili - che provocano meno sofferenza e che possono permettere di affrontare il problema nella maniera meno cruenta possibile.

È un compito difficile, una costante e paziente interlocuzione con cittadini e associazioni, che dovrà affrontare in prima persona il prossimo presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Per questo non abbiamo bisogno di un capitano di ventura imposto dalla politica nazionale, ma di un Presidente che conosca bene l’Arcipelago Toscano e la sua gente e che sia in grado di parlare con tutti mentre si attua un progetto che susciterà molte reazioni per i diversi approcci etici e sensibilità delle persone.

di Sinistra Italiana – Avs, circolo P. Piscitello Isola d’Elba

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.