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La Commissione Ue adotta nuove misure per proteggere la biodiversità in alto mare

Bruxelles ha presentato una proposta per incorporare nel diritto comunitario il Biodiversity beyond national jurisdiction firmato due anni fa da 89 Paesi. Tra le misure, l’istituzione nelle acque internazionali di aree protette su larga scala per conservare la vita marina
 |  Natura e biodiversità

Le aree al di fuori della giurisdizione nazionale rappresentano quasi due terzi degli oceani. Queste aree sono ricche di risorse marine e di biodiversità e forniscono benefici ecologici, economici, sociali, sanitari, culturali, scientifici e di sicurezza alimentare. Tuttavia, sono sempre più sotto pressione a causa dell'inquinamento, dell'eccessivo sfruttamento, dei cambiamenti climatici e del declino della biodiversità, e hanno quindi urgente bisogno di essere protette. Per questo nel 2023 89 Paesi hanno firmato il “Trattato sulla biodiversità al di là delle giurisdizioni nazionali” (Biodiversity Beyond National Jurisdiction (Bbnj). Ebbene, oggi la Commissione europea ha presentato una proposta per incorporare nel diritto dell'Ue proprio questo storico accordo internazionale che mira a proteggere gli oceani, a combattere il degrado ambientale, a contrastare i cambiamenti climatici e ad arrestare la perdita di biodiversità. Questa decisione, inoltre, aiuterà gli Stati membri dell’Ue a implementare i loro sistemi nazionali.

Firmato dal presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a nome dell'Unione europea nel settembre si due anni fa, questo accordo, noto anche come Trattato d'alto mare, contribuirà a raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal. Tra questi, la protezione di almeno il 30% degli oceani entro il 2030 e una maggiore condivisione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche e dalle informazioni sulle sequenze digitali.

La direttiva proposta oggi si concentra su diverse disposizioni dell'accordo Bbnj mantenendo al minimo, spiegano da Bruxelles, l'onere normativo. La prima: nelle acque internazionali verranno istituite aree marine protette su larga scala per conservare la vita marina. Seconda disposizione: prima di approvare le attività nelle acque internazionali, gli Stati membri dovranno valutare il loro potenziale impatto sull'ambiente marino (attraverso valutazioni di impatto ambientale). Questo processo di valutazione dovrà garantire trasparenza, responsabilità, ampia partecipazione pubblica e condizioni di parità per tutte le parti coinvolte, evitando oneri eccessivi. Altro punto recepito, i ricercatori dell'Ue, in particolare quelli che collaborano a livello transfrontaliero sulle risorse genetiche marine, saranno aiutati facilitando la condivisione delle risorse genetiche. Ciò garantirà un'equa distribuzione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche marine e dalle informazioni sulle sequenze digitali, in linea con il Fondo di Cali della Cop16.

La direttiva proposta oggi promuoverà la buona governance e la sostenibilità degli oceani, in linea con il futuro patto europeo per gli oceani. Inoltre, semplificherà e armonizzerà le procedure amministrative e garantirà condizioni di parità in tutta l'Ue.

La proposta di incorporare l'accordo sulla “Biodiversità al di là della giurisdizione nazionale” nel diritto dell'Ue sarà ora esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. L'accordo Bbnj entrerà in vigore 120 giorni dopo che 60 Paesi avranno ratificato e presentato i loro documenti di ratifica. L'Ue si è impegnata a ratificarlo prima della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani che si terrà a Nizza a giugno.

Redazione Greenreport

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