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Il Parco nazionale Arcipelago toscano per la tutela del patrimonio sommerso con Neptune evolution

Tecnologie 3D, sostenibilità e cooperazione internazionale in un progetto europeo per valorizzare i fondali marini e affrontare le sfide del cambiamento climatico
 |  Natura e biodiversità

Il Parco nazionale Arcipelago toscano è entrato ufficialmente nel progetto europeo Neptune evolution, finanziato dal Programma interreg Italia-Francia Marittimo 2021-2027, con l’obiettivo di proteggere e valorizzare il patrimonio naturale sommerso. Il progetto, che segue il precedente Neptune (2014-2020), è capitanato dal Consorzio di gestione dell’area marina protetta di Portofino, insieme a partner prestigiosi come il Parco nazionale dell’Asinara, la Regione Liguria, e la Regione Provence-Alpes-Côte d’Azur.

La sfida principale del progetto è rafforzare la rete transfrontaliera di siti sommersi, promuovendo la loro fruizione sostenibile e aumentando l'accessibilità attraverso l'uso di tecnologie innovative, come le immersioni virtuali in 3D. Un altro aspetto importante è il coinvolgimento degli operatori locali – tra cui diving center e guide subacquee – nel promuovere la sostenibilità e la protezione dei fondali marini.

Il Parco nazionale Arcipelago toscano si concentrerà in particolare sugli effetti dei cambiamenti climatici sui siti di immersione, sviluppando materiali divulgativi e sensibilizzando il pubblico locale attraverso eventi di citizen science e formazione per le guide subacquee.

Il progetto, avviato il 1° febbraio 2025, avrà una durata di tre anni e un budget complessivo di 1.992.531,00 euro, con una quota Fesr di 1.594.024,80 euro. Il contributo del Parco sarà di 219.996,00 euro.

L’iniziativa rappresenta dunque un passo fondamentale per la conservazione delle risorse marine e per la promozione di un turismo più consapevole e responsabile, pronto a sfruttare le nuove tecnologie per garantire la sostenibilità a lungo termine delle aree naturali.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.