
Il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano punta su ricerca scientifica e conservazione: «Sono inscindibili»

Due giornate di confronto e molti interventi scientifici, con un focus sulle eccellenze naturalistiche e gestionali dell’Arcipelago Toscano: il convegno Bio-AT – Biodiversità e ricerca scientifica nell’Arcipelago Toscano, promosso dal Parco nazionale, si è chiuso il 28 maggio nella sede dell’Enfola con un messaggio chiaro e potente: tutela ambientale e scienza non possono viaggiare su binari separati.
L’iniziativa si è svolta in occasione delle celebrazioni di maggio dedicate alle aree protette, ai siti Natura 2000 e alla biodiversità, ed è stata l’occasione per condividere risultati, metodologie e nuove sfide legate alla ricerca scientifica nel contesto insulare del Parco, uno dei più importanti hotspot di biodiversità del Mediterraneo. I lavori, aperti dal presidente del Parco Giampiero Sammuri, si sono articolati in tre sessioni tematiche che hanno affrontato temi fondamentali come l’entomologia, la conservazione di farfalle e impollinatori, la botanica, la biologia marina, il monitoraggio degli habitat, l’eradicazione delle specie aliene invasive, l’impatto degli inquinanti storici e attuali, e la tutela della fauna terrestre e marina.
A introdurre le attività è stato il direttore del Parco, Maurizio Burlando, che ha illustrato il valore dei numerosi riconoscimenti internazionali ottenuti dall’area protetta: dalla Riserva della Biosfera MAB Unesco alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, dalla presenza nella rete Natura 2000 al Diploma europeo per le aree protette, fino all’inserimento nella Green List dell’Iucn – il massimo riconoscimento a livello globale per la qualità della gestione di un’area protetta.
Tra gli spunti più significativi emersi nel corso delle presentazioni scientifiche, si segnalano il ritorno del barbagianni sull’isola di Pianosa, il monitoraggio marino in chiave anti-inquinamento grazie al progetto Plastic Busters, e la valorizzazione delle isole come “laboratori a cielo aperto” in grado di offrire conoscenze essenziali per la tutela della biodiversità e la pianificazione ambientale. La seconda giornata ha dedicato particolare attenzione all’avifauna, agli interventi di conservazione per rettili e mammiferi terrestri, e alle attività della Base scientifica del CNR a Pianosa, illustrandone progetti e funzioni in corso.
«Conoscenza scientifica e conservazione sono inscindibili – ha affermato il presidente del Parco, Giampiero Sammuri – e solo attraverso un proficuo dialogo e una efficace sinergia tra ricerca e gestione si può costruire un futuro realmente sostenibile per l’Arcipelago Toscano. Il numero e il valore delle attività scientifiche condotte nel nostro Parco – che sono state messe in evidenza solo parzialmente con questo convegno, diversamente sarebbe stato necessario estendere l’iniziativa di una settimana almeno per poterle raccontare tutte – sono motivo di grande orgoglio. È anche grazie a questo impegno continuo che il Parco nazionale Arcipelago Toscano ha ottenuto l’inserimento nella Green List dell’IUCN, riconoscimento internazionale che attesta l’eccellenza nella gestione e nella tutela della biodiversità».
