Ancora un lupo ucciso e mutilato in Alto Adige, il Wwf: «Atto spregevole causato da clima d’odio e scelte politiche irresponsabili»
Un altro lupo è stato abbattuto illegalmente e mutilato: la carcassa, priva di testa, zampe e coda, è stata rinvenuta nei giorni scorsi all’interno del Parco naturale Fanes-Sennes-Braies, in Alto-Adige. «L’ennesimo atto spregevole e inaccettabile», che il Wwf Italia condanna con forza, definendolo «la diretta conseguenza del clima d’odio verso questa specie. Un clima alimentato anche dal recente declassamento dello stato di protezione del lupo a livello europeo e dall’atteggiamento miope di parte della politica».
Secondo il Wwf Italia, questo provvedimento – seppur non ancora recepito dall’Italia – rischia di aggravare il fenomeno, trasmettendo l’idea che il bracconaggio sia meno preoccupante o pericoloso. Mentre in Italia, ogni anno, centinaia di lupi vengono uccisi illegalmente, come confermano i dati del report dell’associazione “Io non ho paura del lupo”.
«Gli abbattimenti non sono una soluzione per mitigare i conflitti uomo lupo- dichiara Marco Antonelli, esperto di grandi carnivori per il Wwf Italia-. Serve lavorare in sinergia con le comunità per favorire la coesistenza attraverso prevenzione e campagne educative, oltre a indagini più efficaci e pene certe per chi commette questi crimini. È inaccettabile che, a fronte di centinaia di casi, le condanne si contino sulle dita di una mano».
Per il Panda, il declassamento del lupo rappresenta una «scelta politica miope», che tradisce gli obiettivi europei di coesistenza e investimenti in prevenzione, illudendo gli allevatori e rischiando di aumentare le uccisioni illegali. «Le associazioni agricole e venatorie e i molti politici che soffiano sul fuoco, diffondendo allarmi e incitando alla violenza, finiscono per dare una sponda a chi compie atti di bracconaggio così gravi», conclude Antonelli.