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Il tasso annuo di perdita netta di foreste è sceso a 4,12 milioni di ettari da 10,7 milioni degli anni ‘90

Lo evidenzia l’ultimo rapporto della Fao, che però mostra anche che le risorse forestali globali rimangono sotto pressione. Anche il tasso di espansione delle foreste è diminuito, passando da 9,88 milioni di ettari all’anno nel periodo 2000-2015 a 6,78 milioni nel periodo 2015-2025
 |  Natura e biodiversità

A livello globale, la deforestazione rallenta rispetto agli anni ’90, ma le foreste rimangono comunque un patrimonio planetario sotto pressione. Secondo la Valutazione delle risorse forestali mondiali 2025 (Forest resources assessment, Fra 2025) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), nell'ultimo decennio la deforestazione ha subito un rallentamento in tutte le regioni del mondo. Pubblicata ogni cinque anni, l'edizione 2025 del rapporto è stata realizzata sulla base di analisi effettuate in 236 Paesi e aree sparse in tutto il mondo ed è stata presentata oggi durante la Plenaria dell'Iniziativa globale di osservazione delle foreste (Gfoi) a Bali, in Indonesia.

Gli ultimi dati mostrano che le foreste coprono 4,14 miliardi di ettari, circa un terzo della superficie terrestre del pianeta. Oltre al rallentamento dei tassi di deforestazione, il Fra 2025 evidenzia ulteriori notizie positive per le foreste mondiali, tra cui il fatto che più della metà di queste aree è ora coperta da piani di gestione a lungo termine e un quinto delle foreste si trova ora all'interno di aree protette legalmente istituite.

Tuttavia, il rapporto rileva che gli ecosistemi forestali di tutto il mondo continuano ad affrontare sfide ancora tutte da giocare, con un tasso di deforestazione attuale di 10,9 milioni di ettari all'anno, in calo sì rispetto al passato, ma ancora troppo elevato. Le foreste sono infatti molto importanti per la sicurezza alimentare, i mezzi di sussistenza locali e la fornitura di biomateriali ed energia rinnovabili. Sono l'habitat di gran parte della biodiversità mondiale, contribuiscono a regolare i cicli globali del carbonio e idrologici e possono ridurre i rischi e gli impatti della siccità, della desertificazione, dell'erosione del suolo, delle frane e delle inondazioni. Perdere ampie porzioni di queste aree verdi è un problema che impatta non solo sulle aree a loro limitrofe, ma per l’intera umanità.

Il direttore generale della Fao, QU Dongyu, nella prefazione alla Fra 2025, scrive: «Le Fra sono le valutazioni globali più complete e trasparenti delle risorse forestali e delle loro condizioni, gestione e utilizzi, che coprono tutti gli elementi tematici della gestione sostenibile delle foreste. I dati che producono servono a molteplici scopi, dall'informare la comunità globale sullo stato delle foreste e sui loro cambiamenti, al supportare decisioni, politiche e investimenti relativi alle foreste e ai servizi ecosistemici che forniscono».

Dall’indagine emerge innanzitutto che i 4,14 miliardi di ettari di foreste rappresentano il 32% della superficie terrestre globale, equivalenti a 0,5 ettari pro capite. Quasi la metà delle foreste mondiali si trova nei tropici. L’altro dato evidenziato è quello a cui si faceva riferimento all’inizio dell’articolo, ovvero la diminuzione della perdita netta: il tasso annuo di perdita netta di foreste è sceso da 10,7 milioni di ettari negli anni '90 a 4,12 milioni di ettari nel periodo 2015-2025.

Il problema è che se è vero che la deforestazione è rallentata a 10,9 milioni di ettari all'anno nel periodo 2015-2025, in calo rispetto ai 17,6 milioni del periodo 1990-2000, anche il tasso di espansione delle foreste è diminuito, passando da 9,88 milioni di ettari all'anno nel periodo 2000-2015 a 6,78 milioni nel periodo 2015-2025.

Per quanto riguarda il capitolo foreste a rigenerazione naturale, il report della Fao sottolinea che queste aree rappresentano il 92% della superficie forestale totale (3,83 miliardi di ettari). Sebbene tra il 1990 e il 2025 abbiano subito una riduzione di 324 milioni di ettari, il tasso di perdita netta ha subito un forte rallentamento. Le riduzioni più significative (nell'ultimo decennio) si sono verificate in Africa e Sud America, mentre l'Europa ha registrato un aumento delle foreste a rigenerazione naturale.

Le foreste primarie coprono almeno 1,18 miliardi di ettari, circa un terzo della superficie forestale segnalata. Le perdite continuano, ma il tasso si è dimezzato rispetto all'inizio degli anni 2000.

Il report presenta anche un focus sulle foreste piantate, che rappresentano circa l'8% della superficie forestale totale, coprendo una superficie stimata di 312 milioni di ettari. La loro superficie è aumentata in tutte le regioni dal 1990, ma a livello globale a un ritmo più lento nell'ultimo decennio.

Al capitolo biomassa e carbonio si legge che lo stock forestale mondiale è stimato in 630 miliardi di metri cubi. Le riserve di carbonio delle foreste sono aumentate, raggiungendo 714 gigatonnellate.

Capitolo aree protette: circa il 20% delle foreste (813 milioni di ettari) si trova in aree protette istituite legalmente, con un aumento di 251 milioni di ettari dal 1990. Per quanto riguarda i piani di gestione, evidenzia il report Fao che più della metà delle foreste mondiali (2,13 miliardi di ettari, pari al 55% della superficie totale) è soggetta a piani di gestione, con un aumento di 365 milioni di ettari dal 1990.

L’indagine della Fao affronta anche il tema dei principali disturbi, al di là dello sfruttamento umano, che colpiscono le foreste: gli incendi colpiscono in media 261 milioni di ettari di terreno all'anno, di cui quasi la metà è coperta da foreste. Nel 2020, insetti, malattie e condizioni meteorologiche avverse hanno danneggiato circa 41 milioni di ettari di foreste, principalmente nelle regioni temperate e boreali.

Per quanto riguarda la proprietà, il report mostra che il 71% delle foreste mondiali è di proprietà pubblica, il 24% è di proprietà privata, mentre il resto è di proprietà di altri soggetti o di proprietà sconosciuta.

Ultimo capitolo, gli obiettivi di gestione: circa 1,20 miliardi di ettari (il 29% delle foreste) sono gestiti principalmente per la produzione e 616 milioni di ettari per usi multipli. Altre aree sono destinate alla conservazione della biodiversità (482 milioni di ettari), alla protezione del suolo e delle acque (386 milioni di ettari) e ai servizi sociali (221 milioni di ettari).

Redazione Greenreport

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