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I delfini spiaggiati in Toscana stanno aumentando da tre anni, ma non sappiamo perché

In caso di ritrovamento di un animale spiaggiato o in difficoltà o pescato accidentalmente, si deve innanzitutto contattare la Capitaneria di Porto al numero blu 1530
 |  Natura e biodiversità

ARPAT ha tra i suoi compiti istituzionali (LRT 30/2009 e DCRT 9/2013) il monitoraggio della biodiversità marina e partecipa alla Rete regionale per il recupero di cetacei, tartarughe e grandi pesci cartilaginei, insieme a Capitaneria di Porto, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio-Toscana, Regione Toscana, università ed altri soggetti. In particolare, l’Agenzia, oltre a censire i ritrovamenti e gestire i dati, identifica la specie, effettua misure morfo-biometriche (lunghezza, peso, sesso, età, ecc.) ed analisi ambientali e collabora in tutte le fasi di gestione dell’esemplare ritrovato.

Per quanto riguarda i cetacei, nel 2024, lungo le coste toscane, sono stati ritrovati in totale 37 esemplari, quasi tutti (ca. 92%) delfini (12 stenelle, 16 tursiopi e 6 delfini non identificati), oltre a 2 grandi cetacei (1 balenottera comune e 1 capodoglio) ed una specie rara (zifio).

I ritrovamenti di delfinidi, oltre a rappresentare costantemente la quasi totalità dei ritrovamenti di cetacei, essendo le popolazioni numericamente più abbondanti nei mari toscani, sono in aumento nell’ultimo triennio (2022-24), ma al momento non vi sono spiegazioni certe.

tabella cetacei spiaggiati 2024 arpat 1

Il 32% degli spiaggiamenti si è concentrato nei mesi estivi (giugno-agosto) ed il 70% è stato ritrovato nella provincia di Livorno, ma, se si rapportano questi ritrovamenti con la lunghezza della costa, la frequenza di segnalazione (individui/km) è più elevata nella provincia di Lucca (0,063) rispetto a quella di Livorno (0,054).

tabella cetacei spiaggiati 2024 arpat 2

È importante ricordare che, in caso di ritrovamento di un animale spiaggiato o in difficoltà o catturato accidentalmente (pesca), si deve innanzitutto contattare la Capitaneria di Porto (CP) al numero blu 1530 (numero gratuito e raggiungibile H24), che attiverà la Rete regionale per il recupero. Contemporaneamente alla segnalazione al 1530, è utile seguire alcune importanti indicazioni:

  • non toccare l’animale morto
  • eseguire, se possibile, alcune fotografie del corpo intero dell’animale e dei dettagli che possono essere interessanti per determinare, ad esempio, il sesso (foto dell’area ventrale, vicino alla coda) o le cause di morte (foto di eventuali ferite, amputazioni, anomalie)
  • prendere nota della data di ritrovamento, della località (comune e provincia), della dimensione approssimativa dell’animale e di alcune caratteristiche (presenza di denti o fanoni, colore, forma della pinna dorsale, altri segni particolari).

ARPAT

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT), istituita con Legge regionale n. 66/1995, è attiva dal 1996 ed è stata riformata con Legge regionale n. 30/2009. Attraverso le proprie Strutture, dislocate in tutto il territorio regionale, ARPAT garantisce l'attuazione degli indirizzi regionali nel campo della prevenzione e tutela ambientale operando secondo quanto previsto nella Carta dei servizi e delle attività di ARPAT. L'Agenzia - dinamica e aperta alla partecipazione - opera al servizio delle istituzioni e della cittadinanza, uniformando l'azione allo scenario definito nella mission e nella vision.