
Progetto di riqualificazione della centrale di Tor del Sale, il Sindaco di Piombino: «Su Enel visione e obiettivi chiari sin dall'inizio»

Dopo lo stop da parte della Regione Toscana al progetto di riqualificazione della ex centrale Enel di Tor del Sale che prevedeva la realizzazione di un Mall grandi firme, interviene il sindaco di Piombino Massimo Giuliani (PD) che ribadisce; «Su Enel la nostra posizione è chiara e risponde a una visione ben precisa di sviluppo del territorio. Come ho già avuto modo di dire anche in consiglio comunale, rispondendo proprio alla mozione presentata da Gelichi di “Ascolta Piombino”, abbiamo iniziato a ragionare sul futuro di quell'area dal giugno 2014, all'inizio del mio mandato. Un'area che ha conosciuto per oltre 35 anni una produzione non propriamente sostenibile. Se quindi sono stati elaborati dei progetti di riconversione si deve a questa amministrazione, che sin dall'inizio si è posta il problema della bonifica dei terreni, della demolizione degli impianti e di un' ulteriore qualificazione e sviluppo del turismo costiero, capace di avvantaggiare anche il tessuto artigianale e commerciale della città».
Gelichi, portavoce della Lista Civica Ascolta Piombino, aveva sottolineato che «Piombino ospita ancora una Centrale Enel formalmente fuori esercizio dal gennaio 2015, per la quale è stata avviata la procedura di bonifica che, fra progettazione e messa in opera vedrà un iter burocratico piuttosto lungo Ci sarebbero però le aree di proprietà del Demanio Marittimo per le quali Enel ha sempre fruito di concessioni demaniali, stiamo parlando di due lotti: il primo di mq. 18.700 per il mantenimento di un’opera di presa e di scarico di acqua di mare, e il secondo di mq. 32.328, attinente all’approdo per i natanti di servizio. Queste aree attualmente non hanno più un interesse diretto nelle attività ormai dismesse della centrale Enel, pertanto non svolgono più funzioni di interesse generale e produttivo; già oggi sono utilizzate in forma precaria, con autorizzazione provvisoria dell’Autorità Portuale, dai natanti di servizio alle attività di itticoltura presenti nel Golfo di Follonica. Noi chiederemo attraverso una mozione, una cosa molto semplice: che sia adottata una variante agli atti di pianificazione comunali e eventualmente sovracomunali, al fine di destinare le attuali strutture realizzate dall’Enel S.p.a., in attrezzature specificatamente portuali, per l’accoglienza di natanti ad uso commerciale, per garantire la permanenza di quelli già esistenti a servizio delle attività di itticoltura; ma soprattutto per garantirne la riassegnazione totale a soggetti terzi per un utilizzo nautico e turistico. Noi pensiamo che la pianificazione territoriale sia strumento politico e tecnico dell’amministrazione e che non sia subordinabile alle lungaggini di progetti aleatori e piuttosto improbabili; per rilanciare l’economia le leve della gestione locale ci sono, devono solo essere usate con lungimiranza e una certa dose di coraggio».
Giuliani ricorda che «Per la prima volta abbiamo lanciato l'idea di riqualificare l'area coniugando gli aspetti ambientali con quelli del rilancio economico. Gli obiettivi sono sempre stati chiari e la visione pure. Purtroppo la Regione ha fermato il progetto per un problema di sostenibilità economica e allo stato attuale gli acquirenti stanno lavorando alla preparazione di una nuova proposta più sostenibile di cui per il momento non disponiamo di elementi concreti. Aspettiamo quindi che ci venga presentata una nuova progettazione più specifica per valutarla sulla base degli obiettivi e della visione che abbiamo di questa parte di territorio».
Il sindaco piombinese conclude: «Proprio in virtù di questa visione, qualsiasi iniziativa che possa essere presa su quell'area e anche sul porto della Chiusa e sull'itticoltura, non può prescindere da quello che succederà in questa zona retrodunale, rispetto alla quale in questo momento non abbiamo progetti. Necessaria quindi una pianificazione coordinata di tutta l'area che verrà attuata nel momento in cui avremo tutti gli elementi per farla».
