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Continua a rallentare l’installazione delle rinnovabili in Italia, Terna: -12% nel primo quadrimestre 2025

«Nel mese di aprile, la produzione è in diminuzione (-6,7%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente»
 |  Nuove energie

La società che gestisce la rete elettrica nazionale in alta tensione, Terna, ha appena aggiornato dati al mese di aprile documentando la continua frenata della transizione energetica in Italia: nel primo quadrimestre del 2025 capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 2.084 MW, ovvero inferiore di 272 MW (-12%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In particolare, le installazioni di fotovoltaico si sono fermate a +1.890 MW (contro 2.167 MW, - 13%) e quelle per l’eolico a soli +182 MW (contro 209 MW nel primo quadrimestre 2024, -13%). Anche ad aprile la nuova capacità rinnovabile è in aumento di soli 488 MW, segnando -5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

Oltre alla potenza installata, rallenta anche la produzione da fonti rinnovabili, che ad aprile 2025 risulta in calo del 6,7% rispetto ad aprile 2024; nell’ultimo mese, dunque, la domanda nazionale di energia elettrica è stata soddisfatta per il 37,3% dalla produzione da fonti non rinnovabili, per il 48,2% da rinnovabili e per la restante quota dal saldo estero.

Una battuta d’arresto sui cui è plausibile ipotizzare che stia pesando anche la vicenda del decreto Aree idonee, parzialmente bocciato dal Tar Lazio nei giorni scorsi, tant’è che il ministero dell’Ambiente è chiamato a riscriverlo entro due mesi, per poi (ri)passare la palla in mano alle Regioni.

Più in generale, Terna informa che ad aprile il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 23,4 miliardi di kWh, valore in diminuzione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nei primi quattro mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in debole flessione (-0,8%, dato che risente del confronto con un anno bisestile) rispetto al corrispondente periodo del 2024 (+0,1% il valore rettificato).

L’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, è in flessione del 2,9% rispetto ad aprile 2024 (-2,2% la variazione rettificata). In crescita i comparti cartaria, mezzi di trasporto, alimentare, cemento calce e gesso, ceramiche e vetrarie e meccanica; in flessione metalli non ferrosi, chimica e siderurgia.

In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica destagionalizzato e corretto dall’effetto calendario risulta in aumento rispetto a marzo 2025 (+0,6%). Sostanzialmente stabile la variazione congiunturale dell’indice Imcei di aprile (-0,1%).

L’indice Imser elaborato da Terna sui dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), e che viene presentato in differita di due mesi rispetto ai dati dei consumi elettrici e industriali, ha fatto registrare a febbraio 2025 una variazione negativa del 3,8% rispetto a febbraio 2024 quasi completamente imputabile al confronto con un anno bisestile.

In dettaglio, ad aprile la produzione nazionale netta è risultata pari a 20 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 48,2% della domanda elettrica (era il 51,2% ad aprile 2024). In aumento la fonte fotovoltaica (+19,4%) e geotermica (+0,5%). In crescita anche la fonte termica (+6,7%) per via di una diminuzione della fonte idrica (-28,5% rispetto ai valori record del 2024), ed eolica (-6,8%). Per quest’ultima si tratta del quarto mese consecutivo di flessione dovuta alla scarsa ventosità (e alle mancate nuove installazioni, praticamente ferme).

Redazione Greenreport

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