
La maggior parte dell’elettricità per l’intelligenza artificiale arriverà dalle fonti rinnovabili

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) ha pubblicato un nuovo rapporto incentrato sul fabbisogno energetico che si prospetta per la diffusione di sistemi d’intelligenza artificiale, coi relativi data center, infrastrutture fisiche che hanno bisogno di enormi quantitativi di elettricità per funzionare.
Negli Stati Uniti, il consumo energetico dei data center è destinato a rappresentare quasi la metà della crescita della domanda di elettricità da qui al 2030. Trainata dall'uso dell'intelligenza artificiale, l'economia statunitense è destinata a consumare più elettricità nel 2030 per l'elaborazione dei dati rispetto alla produzione di tutti i beni ad alta intensità energetica, inclusi alluminio, acciaio, cemento e prodotti chimici. Nelle economie avanzate in senso più ampio, si prevede che i data center guideranno oltre il 20% della crescita della domanda di elettricità da qui al 2030, riportando il settore energetico di tali economie su un piano di crescita dopo anni di stagnazione o calo della domanda in molte di esse.
«La domanda globale di elettricità dei data center è destinata a più che raddoppiare nei prossimi cinque anni, consumando entro il 2030 la stessa quantità di elettricità consumata oggi dall'intero Giappone – sintetizza il direttore esecutivo della Iea, Fatih Birol – Gli effetti saranno particolarmente significativi in alcuni Paesi. Ad esempio, negli Stati Uniti, i data center sono destinati a rappresentare quasi la metà della crescita della domanda di elettricità; in Giappone, più della metà; e in Malesia, addirittura un quinto».
Da dove arriverà tutta questa elettricità per alimentare i data center, che aumenterà da 460 TWh nel 2024 a oltre 1.000 TWh nel 2030 e a 1.300 TWh nel 2035 nello scenario base della Iea? Nei prossimi cinque anni, le energie rinnovabili soddisferanno quasi la metà della domanda aggiuntiva, seguite da gas naturale e carbone, con il nucleare che inizierà a svolgere un ruolo sempre più importante verso la fine di questo decennio e oltre, se verranno rispettate le aspettative finora fumose su questa frontiera tecnologica (la Iea si concentra infatti sullo sviluppo dei piccoli reattori modulari o Smr, che ad oggi non esistono a scala commerciale, e comunque prospettano costi molto elevati).
Già oggi le energie rinnovabili, principalmente eolico, solare fotovoltaico e idroelettrico, forniscono circa il 27% dell'elettricità consumata dai data center a livello globale. Nonostante la rapida crescita, i data center rimangono una parte relativamente piccola del sistema energetico complessivo: passando da circa l'1% della produzione di elettricità globale attuale al 3% nel 2030, rappresentando meno dell'1% delle emissioni globali totali di CO2 .
