Guerra in Ucraina: le centrali nucleari sempre più a rischio
Mentre fonti russe parlano di una rapida avanzata nella regione di Sumy, nell'Ucraina nord-orientale, con 10.000 militari ucraini in fuga dai campi di battaglia, il direttore generale dell’International atomic energy agency, Rafael Mariano Grossi, ha comunicato che ieri mattina «Le centrali nucleari ucraine di Khmelnytskyy e Rivne hanno ridotto la loro potenza a seguito di diffuse attività militari che hanno interessato le infrastrutture energetiche vitali per la sicurezza nucleare».
Nella notte del 23 dicembre, l'esercito russo ha condotto attacchi concentrati contro le infrastrutture militari ed energetiche dell'Ucraina, utilizzando droni kamikaze a lungo raggio e armi dall’aria e da terra, compresi i missili ipersonici Kinzhal. Secondo il ministero dell'energia ucraino, le regioni di Rovno, Ternopol e Kmelnitsky hanno subito blackout quasi generalizzati, con interruzioni di corrente di notevole entità anche nelle regioni di Vinnitsa, Zhitomir, Černigov. Il ministro ad interim dell'energia ucraino, Artyom Nekrasov, ha confermato che gli attacchi notturni hanno colpito diverse sottostazioni collegate alle centrali nucleari del Paese, costringendo gli impianti a ridurre la loro produzione.
In una nota DTEK, il più grande operatore energetico privato ucraino, ha dichiarato che «Martedì mattina la Russia ha attaccato le centrali termoelettriche gestite da DTEK, segnando il settimo attacco su larga scala da ottobre agli impianti dell'azienda, mentre durante la notte le temperature sono scese sotto lo zero in tutta l'Ucraina. Nell'ultimo attacco non si sono registrate vittime, sebbene le apparecchiature delle centrali termoelettriche abbiano subito danni. Gli operatori del settore energetico hanno avviato i lavori di ripristino subito dopo la fine degli attacchi, coordinando la loro risposta con il gestore della rete elettrica nazionale Ukrenergo. La tempistica dell'attacco – due giorni prima di Natale e durante la prima ondata di freddo prolungata dell'inverno – sottolinea la cinica strategia della Russia di prendere di mira le infrastrutture energetiche civili mentre le temperature scendono. Dall'inizio dell'invasione russa su vasta scala nel febbraio 2022, le centrali termoelettriche della DTEK sono state colpite più di 220 volte. Questi attacchi hanno causato la morte di quattro lavoratori della centrale e il ferimento di 59».
Le autorità locali hanno ammesso che nella regione di Odessa le infrastrutture portuali ed energetiche hanno subito danni e che una nave civile per il trasporto di merci secche e un magazzino vuoto sono stati colpiti dagli attacchi russi. La Iaea avverte che in Ucraina «Sono state colpite diverse sottostazioni elettriche fondamentali per la sicurezza nucleare. Le sottostazioni trasformano e controllano i livelli di tensione per garantire una trasmissione affidabile dell'energia. Per le centrali nucleari, sono indispensabili per mantenere un'alimentazione elettrica esterna sicura che supporti i sistemi di sicurezza e le funzioni di raffreddamento del reattore». Grossi aggiunge che «Ancora una volta, le sottostazioni sono state colpite dalle attività militari, con conseguente impatto sulla sicurezza nucleare. Durante il conflitto, la rete elettrica è diventata sempre più degradata e instabile, rappresentando una minaccia per la sicurezza delle centrali nucleari».
All'inizio di questo mese, l'Iaea ha effettuato per 12 giorni una missione in oltre 10 sottostazioni critiche per la sicurezza nucleare in Ucraina, per valutare i danni, esaminare i lavori di riparazione e individuare misure pratiche per rafforzare la resilienza delle forniture di energia esterne alle centrali nucleari ucraine. Il team della missione Iaea ha confermato che «La situazione della rete è ora nelle peggiori condizioni da quando l'Agenzia ha iniziato a monitorare le sottostazioni nel settembre 2024». La Iaea conclude dunque lanciando un forte allarme: «Il crescente degrado delle sottostazioni e della rete elettrica compromette anche i Sette Pilastri Indispensabili per garantire la sicurezza nucleare durante un conflitto armato, delineati dal Direttore Generale Grossi nel marzo 2022, poco dopo l'inizio del conflitto militare. Il Pilastro 4 afferma che "deve essere garantita un'alimentazione elettrica esterna sicura dalla rete per tutti i siti nucleari».