
C’è stato il primo arresto nell’ambito dell’inchiesta Salva Milano, col ddl all’esame del Senato

A seguito dell’ordinanza arrivata dal giudice per le indagini preliminari (gip) del Tribunale di Milano, la Guardia di finanza ha posto oggi agli arresti domiciliari l’ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex componente della Commissione paesaggio, indagato insieme ad altri tre dirigenti comunali per i quali i pm hanno chiesto una misura cautelare interdittiva.
Secondo il gip «l’approvazione del provvedimento “Salva Milano” scaturisce dall’esclusivo interesse privato dei dirigenti pubblici milanesi, affinché i procedimenti penali in corso a loro carico vengano congelati da un provvedimento che li tuteli per quanto riguarda il passato e li autorizzi, per quanto riguarda il futuro, a proseguire sulla medesima linea».
Il riferimento esplicito è al ddl 1309 “Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia”, cosiddetto Salva Milano, che dopo il via libera alla Camera ora è all’esame del Senato. Il provvedimento nasce per rispondere all’ondata d’inchieste per abuso edilizio nella città meneghina, a valle delle diverse interpretazioni possibili delle leggi in materia urbanistica ed edilizia, aprendo però interventi senza adeguate tutele ambientali, compromettendo la sostenibilità e la qualità della pianificazione territoriale.
«Emerge dalle indagini che la proposta di legge è stata elaborata dai soggetti indagati e "passata" a esponenti politici del centrodestra al Governo – commenta Maria Campese, responsabile nazionale Infrastrutture e trasporti di Sinistra italiana – Nella proposta di legge non ci si limita a condonare il pregresso, lo scempio urbanistico consumato sulla città di Milano, sbloccando i cantieri e esautorando la magistratura dai procedimenti, ma si spinge ad "un'interpretazione autentica" della legge urbanistica del 1942, con effetti retroattivi sui procedimenti urbanistici e ricadute sui procedimenti giudiziari in atto. Con tale operazione si tende a stravolgere la legge urbanistica nazionale vigente da oltre 80 anni, consolidata (e pietrificata) da sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale, e sulla quale non c'è alcun dubbio interpretativo. La "Salva-Milano" è un vero e proprio obbrobrio legislativo, proposto da coloro che oggi sono inquisiti per sottrarsi ai procedimenti giudiziari: un regalo agli immobiliaristi e alla rendita fondiaria, il preludio alla deregolamentazione e alla cementificazione selvaggia delle città su tutto il territorio nazionale. Una proposta di legge truffa che va assolutamente bocciata».
