La sostenibilità è Eroica: da Gaiole in Chianti il manuale per una transizione sui pedali
L’Eroica è una corsa ciclistica che è anche un modo concreto di vivere la sostenibilità. Tra tanti eventi che inevitabilmente hanno un effetto negativo sull’ambiente L’Eroica, l’appuntamento diventato ormai internazionale per appassionati di bicicletta d’epoca che ha il suo cuore a Gaiole in Chianti, si distingue per un impegno, ora messo nero su bianco per lo sviluppo sostenibile del territorio.
Prima di tutto per partecipare non serve comprare nulla: le biciclette sono quelle di una volta, così come le scarpe, le maglie e gli accessori. Biciclette del secolo scorso, del ’38, del ’52 o del ’74, restaurate con pazienza, salvate dalla ruggine o dalla discarica. Si recupera e non si spreca. E anche le strade fanno parte di un’attività di recupero, non sono state asfaltate e grazie al successo de L’Eroica non lo saranno ma sono mantenute e bellissime. Bianche e silenziose. Come migliorare e fare dell’Eroica un modello da poter seguire?
La risposta sta nel Manuale di sostenibilità elaborato dall’Eroica e presentato quest’autunno a valle del Manifesto del ciclismo sostenibile lanciato lo scorso anno insieme al ministero dell’Ambiente (Mase). Il manuale (scaricabile gratuitamente qui) nasce direttamente in seno alla società sportiva Eroica Italia Ssd, a partire dal confronto continuo tra Alessandra Ortenzi – che in Eroica segue tutti i progetti legati alla sostenibilità – e Mauro Niccoli, membro del cda Eroica Italia e socio di Sicrea, storica società toscana impegnata in organizzazione eventi e comunicazione che, tra le altre cose, edita anche greenreport.
«Con il ministero dell’Ambiente collaboriamo ormai da tre anni, grazie alla volontà diretta del ministro Gilberto Pichetto Fratin – ci spiega Ortenzi – mentre con Mauro lavoriamo molto sugli aspetti della sostenibilità: lui cura la parte tecnologica – dagli allestimenti alle strutture, riutilizzabili e alimentate con energie rinnovabili, mentre io mi occupo dei concept. Il Manuale è un documento lavorato internamente all’Eroica, a partire dall’esperienza maturata sul campo, che abbiamo mappato collegandone i vari elementi con gli obiettivi Onu dell’Agenda 2030».
Ma l’intento del progetto è quello di aprirsi oltre i confini societari, per disseminare buone pratiche lungo l’intera filiera. In altre parole sensibilizzare tutti gli stakeholder, dai fornitori agli sponsor, per selezionare partner che abbiano a cuore la sostenibilità dello sviluppo; come nel caso di Sei Toscana, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana nella Toscana del sud, con cui l’Eroica collabora per la buona riuscita della raccolta differenziata e non solo. Del resto per una realtà come Gaiole la sostenibilità non è una moda, quanto un’esigenza.
«Durante l’Eroica gli iscritti arrivano a numeri elevatissimi, parliamo – snocciola Ortenzi – di 9mila ciclisti e una presenza di circa 30mila persone nel weekend in cui si corrono i cinque percorsi. A confronto, sul territorio comunale di Gaiole vivono circa 2mila abitanti, che scendono a 800 guardando solo al paese. Dobbiamo dunque lavorare attentamente affinché alla sostenibilità economica della kermesse si accompagni la sostenibilità ambientale e sociale per il territorio, che altrimenti non ne reggerebbe l’impatto. Vogliamo lasciare un’eredità positiva».
Anche perché l’Eroica sta lasciando un’impronta che va ben oltre la ciclostorica in sé. Il 40% dei 9mila ciclisti arriva dall’estero, magari dall’Australia, e resta a scoprire il senese per qualche settimana cercando un turismo dolce, esperienziale, ancorato alle tradizioni culturali e enogastronomiche del territorio. Soprattutto, oggi l’Eroica è un ecosistema che vive tutto l’anno: quando la ciclostorica non si corre, tutti i 290 km del suo percorso restano comunque ben tabellati, e insieme alla presenza di bike room che consentono il noleggio di bici, un assaggio dell'esperienza Eroica resta sempre fruibile per tutti.
«Il nostro Manuale – chiosa Ortenzi – vuole celebrare la tutela del territorio locale e la valorizzazione di quella che fino a non molto tempo fa veniva considerata un’area depressa. Giancarlo Brocci, che è l'ideatore dell'Eroica, dice sempre che Gaiole era un posto dimenticato. Negli anni '70-'80 si veniva considerati territori all'avanguardia se si era vicini ai nodi autostradali; Gaiole, al contrario, era fuori da tutte le maggiori vie di comunicazione. Oggi le strade bianche non asfaltate, quello che un tempo era sintomo di depressione, sono diventate il nostro grande valore che ci rende riconoscibili nel mondo».
E il mondo, come anche più semplicemente il resto d’Italia, qui ha molto da imparare. La provincia di Siena è infatti l’unica area vasta certificata d’Europa – e probabilmente del mondo – in cui le emissioni di gas serra antropiche ovviamente ci sono, ma vengono più che completamente compensate dalla capacità degli ecosistemi locali di assorbire CO2.
Qui la carbon neutrality è realtà (certificata ISO 14064) dal 2011, e a dimostrarlo ogni anno c’è il Bilancio territoriale con emissioni zero elaborato dal gruppo di Ecodinamica dell’Università di Siena: se nel 2006 l’assorbimento delle emissioni climalteranti era del 72%, oggi è al 107%. In altri termini, se l’intero pianeta fosse sostenibile come la provincia di Siena, la crisi climatica sarebbe un problema già risolto.