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Si tratta del carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) più scalabile

Europa leader nell’e-cherosene per gli aerei, ma in Italia zero progetti

Tritto (Transport & Environment): «Avere più elettricità rinnovabile a basso costo è una scelta strategica indispensabile, se si vuole rendere competitiva la filiera»
 |  Trasporti e infrastrutture

Con la possibilità di ridurre le emissioni di CO₂ dell’aviazione di oltre il 90%, l’e-cherosene è fondamentale per decarbonizzare un’industria - l’aviazione - ad alta intensità di emissioni, e destinata a crescere ulteriormente.

Un nuovo studio pubblicato dall’associazione ambientalista Transport & Environment (T&E) mostra come l’Europa possa essere leader nella produzione di e-cherosene, il carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) più scalabile, (chiamato anche e-SAF), ospitando oltre la metà della capacità produttiva annunciata a livello mondiale.

In Europa sono infatti previsti infatti circa 40 progetti su larga scala [1], con una potenziale capacità produttiva di quasi 3 milioni di tonnellate (Mt) l’anno – pari a circa il 5% del fabbisogno di carburante dell’aviazione europea; il vantaggio iniziale dell’Europa nel mercato dell’e-cherosene è stato favorito dallo stimolo normativo che l’UE ha dato ai carburanti sostenibili per l’aviazione tramite il Regolamento ReFuelEU, che ha fissato obiettivi specifici per l’uso degli e-fuel nel settore. Si parte con 1,2% di e-SAF nel 2030 per raggiungere il 35% al 2050.

Ma il finanziamento dei progetti rappresenta l’ostacolo maggiore: ogni impianto di produzione richiede da 1 a 2 miliardi di euro, portando il fabbisogno europeo di capitale a 10-20 miliardi totali entro il 2030. I meccanismi di finanziamento dell’UE non sono sufficientemente solidi per supportare i livelli di investimento richiesti per avviare questi progetti, e le compagnie petrolifere tradizionali - che avrebbero la leva finanziaria - restano perlopiù estranee al settore. Finora, i grandi gruppi petroliferi hanno contribuito in modo trascurabile allo sviluppo dell’e-cherosene, pur continuando a investire miliardi nei combustibili fossili.

Se tutti i progetti annunciati venissero realizzati, l’Ue potrebbe raggiungere tali obiettivi; tuttavia, nessuno degli impianti su larga scala identificati in questo rapporto è attualmente in fase di costruzione. Solo quattro sono a uno stadio avanzato e nessuno ha ancora raggiunto una decisione finale di investimento (FID). Il lento avanzamento è dovuto a numerosi fattori: l’accesso ai finanziamenti (e garanzie) rappresenta il principale ostacolo, ma ci sono anche difficoltà di approvvigionamento di materie prime (elettricità rinnovabile e carbonio) e il mancato impegno industriale dei produttori tradizionali di carburante, che avrebbero la leva finanziaria e le competenze per essere protagonisti in questo mercato.

In questo contesto spicca in negativo l’Italia, dove sono ancora zero i progetti. Nonostante le condizioni favorevoli, i progetti di e-cherosene in Europa affrontano ancora ostacoli significativi, tra cui costi energetici elevati, carenze infrastrutturali e difficoltà di approvvigionamento di CO₂. Ostacoli che nel nostro Paese - caratterizzato da un costo dell’elettricità più elevato della media Ue e da una limitata disponibilità di generazione rinnovabile - sono ancora più evidenti. A ciò si aggiunge l’incertezza normativa, alimentata dalle pressioni dell’industria per posticipare gli obiettivi di ReFuelEU, rendendo particolarmente delicata la revisione della normativa prevista nel 2027.

«La legge dell’UE sui carburanti sostenibili per l’aviazione ha creato il contesto per avviare il mercato dell’e-cherosene in Europa, ma i fornitori di carburante non stanno cogliendo questa opportunità – commenta Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager per T&E Italia – La priorità del settore deve essere quella di raggiungere il maggior numero di decisioni finali di investimento e far partire questi progetti: per questo è necessario un quadro giuridico stabile, come quello offerto da ReFuelEU, e di finanziamenti attraverso meccanismi di supporto pubblico e investimenti privati. A livello nazionale è però fondamentale sviluppare ulteriore capacità di generazione rinnovabile. Avere più elettricità rinnovabile a basso costo è una scelta strategica indispensabile, se si vuole rendere competitiva la filiera dei carburanti prodotti da idrogeno verde e non solo».

grafico e cherosene

Redazione Greenreport

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