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Porti, Parchi nazionali e altre amenità: necessitano competenze vere o bastano quelle di cartapesta?

Tra nomine discutibili e incarichi improvvisati, la gestione pubblica continua a premiare fedeltà anziché preparazione
 |  Trasporti e infrastrutture

Un Paese o nazione come piace a qualcuno chiamare questo Paese sempre italietta resta. Un sistema politico inadatto ed incapace ad assicurare alle istituzioni pubbliche quelle figure professionalmente competenti e capaci di garantire la piena funzionalità dei sistemi che gli vengono affidati. Un esempio eclatante, visibile ad occhio nudo anche da una navicella spaziale atterrata su Marte, riguarda la scelta dei Presidenti delle Autorità di Sistema Portuale. In questo ruolo apicale che dovrebbe garantire la piena funzionalità di una complessa macchina quale, appunto, un porto sia sotto il profilo tecnico che giuridico-economico, la legge attuale prevede un’accurata selezione di professionisti di chiara competenza e i cui curricula dovrebbero rispondere esattamente al dettato normativo cogente, che vuole (meglio dire vorrebbe) individuare e selezionare i professionisti più adatte a rivestire quel delicato e difficile ruolo. Le scelte fin qui fatte dal governo per il tramite del MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) sono ben lungi dall’aderire al richiamato dettato normativo e la maggior parte delle persone individuate per ricoprire il ruolo di presidente sono molto, ma molto, lontani dall’avvicinarsi alla previsione della norma.

Così assistiamo a nomine, per ora ancora non ratificate ma già pienamente inseriti nella compagine portuale italiana come Commissari straordinari, che a leggere i loro curricula si capisce immediatamente che non hanno nulla a che spartire col mondo della portualità, dello shipping e della marittimità in genere. Gente senza alcuna specifica qualificazione professionale e privi di qualsiasi qualificata esperienza nel settore, persone che hanno visto un porto solo al momento di imbarcarsi su un ferry boat per un breve tragitto o per qualche crociera estiva, designati alla carica di presidente e per ora ancora commissari in attesa che il governo trovi la quadra per accontentare tutti e placare gli appetiti.

Cito testuale quello che ho ascoltato durante l’audizione fata ad un aspirante presidente designato davanti alla Commissione trasporti della: “io conosco il mare e a riprova di ciò affermo che ho la patente nautica da 12 anni”.

Davanti a simili affermazioni ogni commento diventa superfluo: si può davvero arrivare a tanto, a considerare la portualità italiana come un sottobosco politico dove sistemare i politici meno fortunati gli amici se non, addirittura, parenti, anche di terzo grado.

Fatemi amministrare un porto, anche se non ho la più lontana percezione di cosa sia quest’entità a me sconosciuta, tanto ho la patente nautica!

Così come si designa Presidente del Parco naturale più esteso d’Italia, quello dell’Arcipelago Toscano, puntando su una persona lontana anni luce dal conoscere da vicino la complessa e articolata gestione di un Parco naturale e dalla pur minima conoscenza della pluralità degli ecosistemi terrestri e marini che lo compongono, della molteplicità di funzioni e rapporti interistituzionali con gli organi centrali dello Stato che caratterizzano i Parchi naturali: domando e chiedo, onestante, si può?

Si, posso, sono anni che vado a vela nell’Arcipelago…

E meno male che si parla tanto del merito, ne hanno fatto una bandiera di questo presunto merito da sventolare sotto gli occhi inebetiti di tanti allocchi, senza però aver mai specificare cosa sia il merito; certamente non può ricondursi al possesso della sola patente nautica e nemmeno al saper andare di bolina nelle acque tranquille davanti a Marciano Marina nelle belle giornate d’estate.

Aurelio Caligiore, Ammiraglio Ispettore del Corpo della Guardia Costiera

Da oltre trent’anni Ufficiale della Marina Militare del Corpo della Guardia Costiera, l’Ammiraglio Ispettore Aurelio Caligiore è da sempre impegnato in attività legate alla tutela dell’ambiente. Nell’ultimo decennio è stato Capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di Porto (RAM) presso il ministero dell’Ambiente. Attualmente è Commissario presso la Commissione Pnrr-Pniec del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).